Confindustria, Agrusti rilancia il modello Pordenone

Sabato 22 Febbraio 2020
Confindustria, Agrusti rilancia il modello Pordenone
L'ASSOCIAZIONE
PORDENONE Confindustria Alto Adriatico, il patto tra Pordenone e Trieste-Gorizia è stato suggellato dal primo Consiglio generale dell'associazione ieri sera nella sede di Pordenone. «Questa fusione ha detto il presidente Michelangelo Agrusti - darà grandi frutti perché nato dalla tenace volontà di trovare coesione ed unità, ci sono diversi aspetti che ci legano dal punto di vista ideale ed oggettivo e delle compatibilità delle rispettive strutture industriali dei nostri territori».
Il valore più grande - è emerso nell'incontro al quale erano presenti anche il vicepresidente vicario Pierluigi Zamò e i vicepresidenti Paolo Candotti e Andrea Bochicchio, oltre presidente onorario Gianfranco Gutty e il rappresentante della piccola impresa Gianluca Pinna - prodotto dall'esperienza Unindustria si chiama Sistema Pordenone, costituito dell'idea portante per cui l'industria viene prima di Confindustria. Vale a dire che le imprese sono al centro della visione, non semplicemente un'associazione che eroga servizi ma qualcosa di più: permeare il territorio della presenza e dell'organizzazione dell'associazione. «Vorrei che l'idea portante di questa unificazione rimanesse la stessa», sottolinea Agruti. «Il compito di Confindustria è di mescolarsi con gli interessi più generali della città: cultura, formazione, istruzione ed anche sanità perché sappiamo che l'imprenditore, il quadro, l'operaio, debbono trovare una città accogliente, un luogo in cui poter allevare i figli e prendersi cura dei propri anziani. Se un territorio cresce, cresce anche l'impresa. Ci stiamo riuscendo senza per questo creare troppe liaison con la politica pur non escludendone un rapporto».
Rispetto ai temi del Governo nazionale si è fatto cenno ai provvedimenti che si stanno assumendo rispetto alle Srl definendoli drammatici perché potrebbero mettere in ginocchio quel sistema di imprese. «Bisogna essere uniti, compatti e fare qualcosa proprio come quando - ha ricordato il presidente - la magistratura ha sequestrato i cantieri di Monfalcone: siamo andati lì con il nostro Presidente nazionale per dimostrare su quella banchina che quei cantieri riguardavano tutti noi. E questo lo faremo per chiunque».
Confindustria Alto Adriatico - è stato ribadito - punta a essere una grande associazione decisiva nell'orientamento delle politiche industriali del Friuli Venezia Giulia. Un ultimo passaggio sulle eventuali ricadute della crisi in Cina. «Un fatto che si determina per la progressiva perdita da parte dell'Europa della sua indipendenza tecnologica e perché, ha detto, abbiamo delegato ad altri il compito di essere la fabbrica del mondo abbandonando intere filiere produttive. Dobbiamo recuperare il tempo perduto ma non sarà facile». Su questo fronte già nei giorni scorsi Confindustria aveva annunciato era la costituzione di una task-force per affrontare le possibili ricadute - rispetto alla mancanza di componenti e all'export - per le le imprese del territorio.
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