Computer fisso - portatile Il primo nasce a Pordenone

Mercoledì 30 Settembre 2020
L'INVENZIONE
PORDENONE A Pordenone è nato il primo computer fisso-portatile al mondo. Dopo diversi anni di studio nei campi dell'informatica e dell'elettronica, tre giovani imprenditori Renato De Trovato, Mattia Bomben e Andrea Cristofoletto sono riusciti a sviluppare un'alimentazione con gruppo di continuità, dalle ridotte dimensioni, con una potenza che oscilla tra i 300 e i 400 watt. Grazie a questa scheda, la Dtr Industries questo il nome della neonata società costituita è riuscita a unire la leggerezza di un computer portatile con la potenza di un fisso. Il vantaggio di questa soluzione - affermano i tre sviluppatori del progetto - è di potersi portare sempre e ovunque la potenza di un pc fisso. L'autonomia oscilla tra le 3 e il 15 ore, a seconda dell'utilizzo e della configurazione. C'è di più. Essendo il nostro computer alimentato da un gruppo di continuità sostengo De Trovato, Bomben e Cristofoletto non è soggetto a rotture che possono derivare da problemi di corrente, come invece succede in tutti i computer normali. Abbiamo infatti pensato a un qualcosa che potesse bypassare gli sbalzi di corrente.
L'IDEA
L'idea è partita da Renato De Trovato che, dopo quattordici anni di esperienza nel campo informatico, ha pensato di coinvolgere in quel progetto due amici con i quali è riuscito a realizzare quello che tutti, nel settore informatico, ritenevano essere impossibile. I tre inventori hanno trascorso notte e giorno nel laboratorio di via Revedole. Un anno e mezzo di studi approfonditi, di notti insonni, di test rigidi e complessi. Alla fine ce l'hanno fatta. Hanno ottenuto il brevetto (modello di utilità) e da qualche giorno hanno messo in commercio il loro primo computer Però della linea DeskNote. Tutto interamente pensato, costruito e assemblato a Pordenone. E non è tutto. Con questa tecnologia sostengono potranno essere sviluppati ulteriori impieghi in moltissimi ambiti. Sarà infatti possibile alimentare tutta la componente elettrica nata non per essere trasportata.
IN VIA REVEDOLE
Nel laboratorio di via Revedole gli esperimenti continuano senza sosta. De Trovato, Bomben e Cristofoletto, felici più che mai per aver creato con le loro mani ma soprattutto con le loro teste un sistema in grado di rivoluzione la tecnologia, stanno già lavorando ad altre nuove imprese. La prima è sicuramente quella di rendere un computer ancora più piccolo e maggiormente performante, in grado di essere trasportato all'interno della tasca della camicia o dei jeans. Il secondo, quello che li sta maggiormente impegnando ed esaltando, riguarda la realizzazione di una macchina indistruttibile pensata e studiata per la Difesa.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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