Vigilanti nei guai, dormono in auto invece di lavorare

Venerdì 30 Ottobre 2020
Vigilanti nei guai, dormono in auto invece di lavorare
I FURBETTI
PADOVA Invece di controllare bar, ristoranti, negozi e imprese, si fermavano con le auto di servizio in un posteggio per dormire. I furbetti sono due ex vigilanti della Patrol Vigilanza, l'agenzia per la sicurezza con sede a Padova in via Portogallo. I due sono già stati licenziati per giusta causa, ma i guai per loro sono solo all'inizio: il pubblico ministero Sergio Dini, titolare del fascicolo, li ha iscritti nel registro degli indagati per il reato di truffa. L'azienda, presente in città da oltre trent'anni, si fidava dei suoi due uomini fino a quando, questa primavera, è arrivata una voce all'orecchio dei responsabili. In gergo una soffiata, per denunciare il comportamento sospetto durante le ore di lavoro notturno di due dipendenti. I due vigilanti avevano chiesto all'agenzia di poter effettuare un serie di ore di straordinario, per arrotondare lo stipendio. L'azienda ha acconsentito, ma i due invece di controllare fabbriche, negozi, bar e ristoranti clienti della Patrol posteggiavano l'auto di servizio, ognuno in un parcheggio diverso, e invece di lavorare dormivano per almeno un'ora all'interno della macchina. L'agenzia per la sicurezza ha così deciso di ingaggiare un investigatore privato e i due, nell'arco temporale che va da maggio a giugno, sono stati pedinati dal detective. L'investigatore li ha fotografati e filmati, portando così alla Patrol la prova dell'infedeltà dei due vigilanti sorpresi in più riperse a dormire in auto, quando invece avrebbero dovuto lavorare in straordinario. L'agenzia per la sicurezza ha provveduto subito a licenziarli per giusta causa, poi in un secondo momento ha presentato una denuncia in Procura per il reato di truffa. A questo punto sono scattate le indagini da parte della sezione di polizia giudiziaria con i carabinieri. Gli uomini dell'Arma ora dovranno ricostruire gli spostamenti dei due ex vigilanti e capire a quanto ammontano le ore di straordinario pagate ma non lavorate, perchè i due, per l'accusa, le trascorrevano dormendo in macchina. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, si sarebbero fermati con il veicolo di servizio sia in parcheggi della città e sia in posteggi di comuni della cintura urbana. Insomma, si sarebbero posizionati vicino alle attività che avrebbero dovuto controllare per conto della Patrol. Nei prossimi giorni è possibile che i due vigilanti vengano sentiti dagli inquirenti. Chi indaga vuole sapere la loro versione dei fatti, per poi andare a chiudere le indagini. È poi da capire se i due erano d'accordo per truffare l'azienda con lo stesso stratagemma. Quindi gli investigatori andranno ad analizzare i loro telefoni cellulare, per vedere se si sono scambiati telefonate e messaggi per mettere in piedi la truffa ai danni della Patrol.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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