Tragedia tra i binari uomo trovato morto

sabato 7 marzo 2020
MONSELICE
È avvolta nel giallo la morte di Alessio Ventre, 38enne monselicense trovato senza vita ieri mattina vicino ai binari della stazione ferroviaria di Monselice. Ad accorgersi del corpo, intorno alle 6.20, è stato il macchinista del primo treno in transito. L'uomo giaceva sulla banchina accanto al sesto binario, in posizione supina, le membra irrigidite ad indicare che la morte era sopraggiunta da almeno un paio d'ore, con una ferita di circa due centimetri sulla fronte.
Sul posto sono prontamente intervenuti gli agenti della Polfer di Padova, gli operatori della Squadra Mobile e gli uomini della Scientifica, guidati dalla dirigente Anna Maria Di Giulio, che hanno lavorato a lungo per effettuare tutti i rilievi del caso.
DOMANDE SENZA RISPOSTA
Al momento gli inquirenti non tralasciano alcuna ipotesi, se non quella dell'investimento o di un tentativo di suicidio: è esclusa la collisione con il convoglio ferroviario. È però stato aperto un fascicolo di indagine, senza indagati né ipotesi di reato. È stata anche disposta l'autopsia, che verrà eseguita non prima della prossima settimana. Fino ad allora difficilmente si riuscirà a capire cos'è davvero successo al 38enne. Tra le varie ipotesi che gli inquirenti starebbero vagliando ci sono quelle di un malore fatale o di un incidente. La ferita alla testa pare infatti compatibile con una eventuale caduta sulla pavimentazione in ghiaino. Ma sono ancora tanti, troppi, gli interrogativi attorno a questa morte.
Anzitutto, cosa ci faceva l'uomo di notte in quel punto della stazione? Alessio Ventre è infatti stato trovato a circa 80-100 metri dalla biglietteria, all'altezza del parcheggio della stazione, ma sul lato prospiciente via Solana. Una zona scura, non direttamente sorvegliata dalle telecamere. E neppure di facile accesso. Gli inquirenti visioneranno accuratamente tutte le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza, sperando che possano fornire traccia del passaggio di Ventre in quella zona.
Altra domanda alla quale dovrà essere trovata risposta è se Ventre fosse solo al momento della morte. Può essere che l'uomo avesse un appuntamento a quell'ora di notte? O era forse già in compagnia mentre attraversava i binari? Le forze dell'ordine hanno provveduto a sequestrare il telefono cellulare della vittima, per visionare le ultime telefonate e gli ultimi messaggi, in modo da ricostruire la rete di contatti dell'uomo e magari pure le sue ultime ore di vita.
Il medico legale, accorso sul posto, ha ispezionato esternamente il cadavere. Il rigor mortis ha permesso di collocare la morte tra le due e le tre ore prima del ritrovamento del corpo. Il medico non avrebbe rinvenuto ferite sul 38enne, fatta eccezione per l'evidente taglio sulla fronte, che sembrerebbe appunto compatibile con una caduta sulla pavimentazione della banchina. Non sono però state rese note le altre deduzioni del professionista. Si sa solo che l'esame esterno del corpo non è bastato a stabilire con certezza le cause della morte.
NESSUNO SE N'È ACCORTO
Servirà infatti l'autopsia per poter dire senza esitazioni cosa abbia stroncato un uomo ancora giovane e in buona salute. Le operazioni degli inquirenti si sono svolte senza troppo clamore. La distanza tra l'edificio centrale della stazione e il luogo in cui è stato trovato il cadavere ha infatti fatto sì che i pur numerosi pendolari non si accorgessero di quanto accaduto.
E in questo senso ha contribuito anche la presenza di un treno, in sosta al sesto binario, che ha protetto le operazioni della polizia dagli occhi dei curiosi. I rilievi sono continuati fino alle 11, poi il corpo è stato portato via.
Camilla Bovo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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