Scatta l'allarme per le truffe web: in un solo anno oltre 2.500 casi

Giovedì 22 Agosto 2019
LO SCENARIO
PADOVA Cercano un cellulare, notano una bella offerta sul web e chiamano il venditore. Trovano l'accordo, gli versano una sostanziosa caparra e credono di aver fatto un affare. Ma quel telefono non arriverà mai e loro si troveranno presto davanti a polizia o carabinieri per presentare denuncia. Capita quotidianamente e le vittime sono le più disparate: si va dai giovani che acquistano prodotti tecnologici ai cinquantenni a caccia di elettrodomestici. I reati di questo genere continuano ad aumentare e ora i dati della Prefettura di Padova fanno inevitabilmente scattare un nuovo allarme. Dal report pubblicato dal Comune emerge infatti che nel 2018 le truffe e le frodi informatiche registrate in città sono state 946: ben 188 in più rispetto alle 758 dell'anno prima. Trend analogo se prendiamo in considerazione tutta la provincia: da 2342 a 2538. Significa sette al giorno.
I RISCHI
Dalle auto agli arnesi da lavoro, dai computer alle case-vacanza. Nel grande calderone del web si può acquistare ogni tipo di oggetto, ma spesso e volentieri c'è il rischio di trovarsi di fronte anche scafati malviventi. Truffatori seriali, pronti a tutto pur di farsi pagare e poi scomparire. Le truffe on-line si verificano nei vari siti che consentono le compravendite tra privati. Tre esempi sempre molto ricorrenti sono Ebay, Kijiji e Subito.it. A volte i siti vengono addirittura creati ad hoc per raggirare chi cerca un determinato oggetto, facendo riferimento ad aziende e negozi che non esistono. I truffatori che colpiscono a Padova vivono in ogni zona d'Italia e spesso lasciano tracce che portano gli investigatori ad incastrarli seguendo il flusso del denaro.
Il consiglio delle forze dell'ordine è quello di non farsi attrarre in maniera incondizionata da offerte ritenute vantaggiose. Nel caso in cui venga fatto un acquisto da un'azienda è sempre consigliato effettuare una ricerca per verificare l'effettiva esistenza di quella società. Una soluzione sempre affidabile può essere quella del pagamento in contrassegno: l'acquirente tira fuori i soldi solamente quando riceve l'oggetto.
GLI ALTRI REATI
Analizzando i dati sui delitti registrati dall'autorità giudiziaria, notiamo che sono in netto aumento anche le violenze sessuali, compiute quasi sempre dentro le mura domestiche: in un anno passiamo da 23 a 37 casi in città e da 53 a 62 in provincia. Va ricordato che per il reato di violenza sessuale non serve che ci sia stata per forza l'atto sessuale in sé. Aumentano leggermente i reati legati allo spaccio di droga (in città da 662 a 674), allo sfruttamento della prostituzione minorile (da 2 a 4 e, in provincia, da 8 a 14) e la contraffazione: da 24 a 31 in tutto il Padovano.
Calano invece, come sottolineato più volte negli ultimi mesi da Prefetto e forze dell'ordine, furti e rapine. I primi passano in città da 8188 a 7987 e in provincia da 17.979 a 16.979. Le rapine invece calano da 196 a 195 a Padova e da 284 a 255 nel resto della provincia. Diminuiscono anche i sequestri di persona: nel Padovano erano stati 13 quelli registrati nel 2017 e 2 nel 2018.
IL DUE PALAZZI
Interessante anche la fotografia del carcere di Padova. Sommando casa circondariale e casa di reclusione i detenuti presenti il 31 dicembre 2018 erano 795 di cui 401 stranieri: più della metà. La capienza regolamentare complessiva è di 588, nettamente inferiore rispetto al numero dei detenuti. Va detto, in ogni caso, che i carcerati al Due Palazzi sono in progressivo calo: nel 2013 erano 1098. La maggioranza dei detenuti è accusata di reati legati allo spaccio di droga (233). Sono 19 quelli a cui è stato contestato il famigerato 416bis, associazione di stampo mafioso.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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