Lo Iov non si ferma, Bonavina: «Ogni giorno visitiamo novecento pazienti»

Sabato 4 Aprile 2020
(F.C.) «Le attività all'Istituto oncologico veneto non si sono mai fermate: ogni giorno allo Iov accedono oltre 900 pazienti per visite, trattamenti di radioterapia e chemioterapia, numeri importanti che danno l'idea del nostro impegno. Nella sede di Castelfranco abbiamo altri duecento assistiti che quotidianamente afferiscono per attività chirurgiche e terapiche». Solo l'attività libero professionale e alcune prestazioni differibili sono state stoppate, per il resto - parole del direttore generale Giorgio Roberti - la macchina Iov ha continuato a marciare spedita. Per evitare lo spostamento dei pazienti è stato attivato il servizio di farmaci a domicilio, così come sono state potenziate le attività da remoto e via email, per richiesta di consulenze. «Abbiamo identificato percorsi selezionati affinché l'accesso all'Istituto fosse il più sicuro possibile limitando l'entrata ai parenti e agli accompagnatori. C'è stata qualche rimostranza ma l'unico nostro intento è garantire un ambiente sicuro, per gli utenti e per gli operatori», sottolinea Maria Giuseppina Bonavina, direttore sanitario dello Iov. Oltre la metà del personale è già stata testato tramite tampone: nello specifico ne sono stati eseguiti 766 tra sanitari e contatti di covid. In relazione all'emergenza sono stati assunti 4 medici e 6 infermieri, e potenziati i posti letto di terapia intensiva. «Abbiamo rilevato tamponi positivi in circa il 2,5% dei dipendenti. Il paziente oncologico è sicuramente immunodepresso ma ha anche tante risorse, e finora i percorsi non hanno portato a situazioni drammatiche se non in un paio di casi». Sul fronte dell'Azienda ospedaliera sono stati eseguiti oltre 6mila tamponi al personale sanitario, registrando 108 positivi tra medici, specializzandi, infermieri, oss, tecnici. Dieci i guariti.
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