LA NOVITÀ
PADOVA Sarà sufficiente un'iniezione di cellule per produrre

Venerdì 16 Luglio 2021
LA NOVITÀ
PADOVA Sarà sufficiente un'iniezione di cellule per produrre insulina e dimenticarsi del diabete. C'è una nuova speranza per i 280mila pazienti attualmente affetti da questa patologia in Veneto. Si chiama Progetto per la terapia cellulare del diabete, presentato ieri all'Azienda ospedaliera di Padova, alla presenza dell'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e del direttore generale, Giuseppe Dal Ben. Fino a poco tempo fa, l'unico rimedio efficace per i casi più gravi di diabete era il trapianto di pancreas (l'organo che produce l'insulina). Il futuro è nel trapianto di insule pancreatiche, che sono quella piccola parte delle cellule del pancreas che producono l'insulina, tramite una semplice puntura percutanea eseguita da radiologi interventisti.
IL FUNZIONAMENTO
Anche questa pratica innovativa richiede il trattamento anti rigetto, ma a Padova si sta già studiando la realizzazione di insule microincapsulate, che non necessiteranno di terapia immunosoppressiva a lungo termine. Per rendere possibile tutto questo è in via di allestimento un nuovo laboratorio ad alta tecnologia in via Orus. «La terapia insulinica standard corregge la glicemia ma non riesce a prevenire complicanze spiega il professor Paolo Rigotti, direttore del Centro trapianti rene e pancreas. Avremo la possibilità di trapiantare l'organo in toto o solo le cellule che producono insulina. Lo scorso anno siamo stati primi in Italia per trapianti di pancreas, portandone a termine 12 nell'anno della pandemia, finora ne abbiamo eseguiti in totale 238. È un organo delicato, il trapianto cellulare ha enormi vantaggi e apre a nuove prospettive».
GLI INVESTIMENTI
La Regione Veneto ha creduto nel progetto sin dal primo momento, investendo sei milioni di euro in tre anni. La fase start è iniziata nel 2020 e prosegue nel 2021, con l'allestimento del laboratorio con l'acquisizione delle apparecchiature necessarie per la processazione delle insule e il controllo di qualità. È stato poi ingaggiato personale specializzato (medici, biologi, biotecnologi), in concomitanza con l'avvio della formazione e con la verifica della corrispondenza dei requisiti tecnici alle linee guida nazionali per il prelievo, la processazione e l'utilizzo di cellule pancreatiche ai fini delle autorizzazioni regionali e dell'accreditamento presso il Centro Nazionale Trapianti. Il 2022 sarà l'anno dell'avvio dell'attività su pazienti diabetici adulti, per arrivare, nel 2024, al trapianto di insule microincapsulate anche per i bimbi.
GLI OBIETTIVI
«Il trapianto cellulare del diabete al momento viene effettuato solo a Milano, noi saremo i primi in Veneto aggiunge la responsabile del progetto, la professoressa Lucrezia Furian. Il motivo sta nella complessità dell'isolamento delle insule dal resto pancreas. Serve un laboratorio con cappe particolari perché la quantità di microparticelle circolanti deve essere zero. Per garantire l'eccellenza ci appoggiamo ad una start-up chiamata Cell trans, la facility è in via di realizzazione e si trova in via Orus. Nel 2024 arriveremo alla fase più ambiziosa: liberare i bambini e i ragazzi dalla terapia insulinica». Il progetto si poggia sulle forze di un team multidisciplinare, che include anche il pediatra Corrado Moretti e l'endocrinologo Angelo Avogaro. La vita del diabetico è pesantemente condizionata, dovendosi sottoporre ogni anno a 750 misurazioni della glicemia con pungidito, a 4mila da sensore, a 1.800 iniezioni di insulina. Più una dieta ferrea e varie altre precauzioni quotidiane. Il progetto presentato oggi guarda a un futuro decisamente migliore.
E.Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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