L'ATTESA
SAN PIETRO IN GU Gli operai del primo turno della giornata sono intervenuti

Giovedì 14 Novembre 2019
L'ATTESA SAN PIETRO IN GU Gli operai del primo turno della giornata sono intervenuti
L'ATTESA
SAN PIETRO IN GU Gli operai del primo turno della giornata sono intervenuti subito con le manichette, poi hanno lasciato spazio ai vigili del fuoco. Hanno fatto tutto ciò che hanno potuto, ma ad un certo punto non è rimasto che osservare, con grande preoccupazione, ciò che accadeva davanti ai loro occhi. Impotenti o quasi, ma soprattutto increduli. «Non riusciamo a capire come possa essere successo l'incendio - spiegano mentre indossano la mascherina bianca di protezione - In quel capannone ci sono le materie prime. Si entra aprendo un portone, si accende la luce e si prende quello che si deve prendere. Non c'è nulla che possa far causare un incendio. Non era mai successo nulla in anni ed anni di attività».
LA CORSA
Lavorano in tre turni dal lunedì al sabato mattina: 5-13, 13-21 e 21-5. Ben prima dell'orario normale di inizio della giornata di lavoro, le 8, sono accorsi alla Rotogal anche i colleghi dell'amministrazione. «Sono arrivati dei messaggi sul cellulare, poi i filmati del rogo. Mi sono vestita e sono giunta subito qui - racconta una impiegata - Non ci credo ancora». Osservano la colonna di fumo che il vento fa spostare da sud a nord-ovest, poi a est. Intanto decine di vigili del fuoco lottano contro le fiamme con gli schiumogeni. Tutti sono i dipendenti sono a stretto contatto con la proprietà. I minuti diventano ore, interminabili. Verso le 11 arriva la certezza che i vigili del fuoco sono riusciti a circoscrivere il rogo. Non è intaccato l'edificio dove c'è tutta la produzione e dove ha sede l'amministrazione. Tutti vorrebbero fare qualcosa, ma possono operare solo i tecnici. La proprietà fa arrivare panini, bevande e caffè. I dipendenti li portano ai vigili del fuoco che con brevissime pause si rifocillano. Lo sforzo fisico è del resto ingente. «Un piccolo sostegno a chi ci sta salvando» sussurra un'altra impiegata. L'apprensione non è solo di chi vive del lavoro alla Rotogal. L'Azienda infatti è fortemente radicata nel territorio guadense perché è stata fondata proprio da una famiglia del posto ed è attiva da 47 anni.
IL PRIMO GARAGE
Com'è nella storia di tante imprese, Angelo Gallio con la moglie Bianca hanno cominciato a lavorare partendo da un garage. L'impresa opera nel settore della produzione e commercializzazione del nastro adesivo. Il nome Rotogal, oggi affermato brand, nasce dalla fusione della parola Roto, ossia rotocalco, e Gal, abbreviazione del cognome di famiglia. L'anno di avvio è il 1972 con l'acquisto della prima macchina che permette una produzione industriale. Dopo due anni in azienda entrano anche il fratello Luigi Gallio e la moglie. Nel 1989 la realizzazione della nuova sede. Sei anni dopo l'azienda, considerate le affermazioni nel mercato italiano, decide di fare nuovi investimenti in macchinari che permettono di espandersi a livello europeo. Gli investimenti continuano e nel 2005 viene introdotta una nuovissima linea di spalmatura, tra le prime in Europa per grandezza e tecnologia, mentre nel 2007 ecco l'impianto fotovoltaico. Gli anni che seguono segnano una costante crescita in termini di investimenti e sviluppo aziendale.
Un anno particolare è il 2015: il 31 luglio l'azienda viene rilevata al 100% dalla famiglia di Angelo Gallio. Si arriva, ultimi dati, a 63 dipendenti dei quali 10 impiegati nell'amministrazione. Un fatturato di 18 milioni di euro con il 60% della produzione destinata all'estero. Per i primi mesi del 2020 sono previsti l'inaugurazione del nuovo stabilimento di quattromila metri quadrati, sede di un nuovo reparto produttivo, magazzino ed uffici. Nonostante quanto successo ieri, il programma non cambia. Lo conferma il titolare, con tanta voglia di andare avanti.
M.C.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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