IL CASO
PADOVA «Io sono favorevole ai tavolini all'aperto, perché quello

Martedì 15 Ottobre 2019
IL CASO
PADOVA «Io sono favorevole ai tavolini all'aperto, perché quello scenario è il bello di Padova. Se fosse possibile, in piazza dei Signori vorrei due piani. Per evitare un complicato contenzioso legale con la Soprintendenza, lo strumento giusto potrebbe essere quello della mediazione formale». A parlare è Diego Bonavina, ma in due vesti diverse. Il primo ragionamento è quello di un semplice cittadino, innamorato «dei plateatici pieni di gente il sabato pomeriggio». Il secondo pensiero, invece, arriva in veste di assessore con delega all'avvocatura. Bonavina è convinto che per risolvere il caso ed evitare i ricorsi degli esercenti ci sia una nuova strada da battere: quella che vede tutte le parti coinvolte sedersi di fronte ad un avvocato iscritto all'albo ufficiale dei mediatori.
I PALETTI
Tutto nasce dai paletti imposti dalla Soprintendenza ai locali del centro con l'obiettivo di assicurare il decoro dei complessi monumentali e di altri immobili interessati da flussi turistici rilevanti. Sono coinvolte 69 attività. Uno dei punti principali riguarda gli ombrelloni: possono essere aperti solo tra giugno e settembre tra le 11.30 e le 17. Questo mese è entrata in atto la riorganizzazione per quei locali che non devono modificare le dimensioni del plateatico, a gennaio saranno coinvolte anche le attività che dovranno fare modifiche più consistenti. Circa un terzo del totale dei locali. Sono una ventina i gestori che, di fronte ai legali chiamati dall'Appe, si sono detti pronti a fare ricorso al Tar. L'azione legale prenderebbe di mira da una parte la Soprintendenza e dall'altra il Comune. «Abbiamo studiato dettagliatamente i vari profili di contestazione - ha spiega l'avvocato Antonio Cimino - e abbiamo riscontrato che negli anni il Comune di Padova ha rilasciato oltre 200 concessioni senza autorizzazione della Soprintendenza. Alla Soprintendenza, invece, contestiamo di non aver coinvolto la Regione e di non aver informato preventivamente gli esercenti».
LA POSSIBILITÁ
Per scongiurare l'ipotesi di una battaglia legale, Bonavina ora porta una nuova idea. «L'istituto della mediazione è previsto dalla legge anche se molti ancora non lo conoscono. Eppure ci ha permesso di ottenere ottimi risultati nella trattativa con i privati di via Anelli: senza una mediazione formale a questo punto avremmo ancora della cause pendenti. Per quanto riguarda i plateatici, dunque, potrebbe essere altrettanto utile. Non so se sia fattibile perché parliamo di esercenti diversi che hanno anche contestazioni diverse da fare, ma porterò l'idea in giunta e sarà un'altra pista da valutare».
L'assessore al Commercio Antonio Bressa, che da giugno sta seguendo in prima persona la partita, ascolta con interesse e aggiunge: «Potrebbe essere una strada percorribile, certo. Ma anzitutto proveremo a fare una mediazione informale, semplicemente sedendoci ad un tavolo e ragionando sui possibili punti d'incontro». L'appuntamento è fissato per il 30 ottobre: ci saranno le categorie, il Comune e la Soprintendenza. E dopo quella riunione si capirà molto di più.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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