I NUMERI
PADOVA «Cinque volte la capienza dello Stadio Olimpico di Roma».

Giovedì 29 Ottobre 2020
I NUMERI PADOVA «Cinque volte la capienza dello Stadio Olimpico di Roma».
I NUMERI
PADOVA «Cinque volte la capienza dello Stadio Olimpico di Roma». Il paragone scelto dall'Ulss 6 Euganea rende l'idea. Tanti sono i tamponi eseguiti dall'azienda sanitaria dall'inizio della pandemia ad oggi: per la precisione 366.019 tra tamponi molecolari fatti nei distretti del territorio (262.255) e negli ospedali (39 mila), a cui si devono aggiungere 36.861 test sierologici e 27.903 tamponi rapidi introdotti da un mese. A questi, per ottenere un quadro completo, si devono aggiungere i 184.182 eseguiti su cittadini padovani dall'Azienda ospedaliera universitaria, per un totale di 550.201.
La macchina si è messa in moto venerdì 21 febbraio, giorno in cui all'ospedale di Schiavonia si scoprì la positività di Adriano Trevisan (prima vittima italiana colpita da Coronavirus) e da lì non si è più fermata. Negli ultimi tre giorni in Ulss 6 Euganea sono stati fatti 13.849 tamponi: domenica 4.432, lunedì 4.478, martedì 4.939. La media è ormai stabile. Nella notte tra martedì e mercoledì nella tensostruttura allestita a Schiavonia sono stati effettuati 110 tamponi, di cui 58 rapidi, tutti concentrati entro le ore 2.
«Fin da quel fatidico 21 febbraio portiamo avanti una grande macchina organizzativa, nel tempo oliata e potenziata: attualmente - osserva il direttore generale dell'Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta - ci sono nove punti sul territorio nei quali è possibile eseguire i tamponi muniti di impegnativa del medico di famiglia o del pediatra di libera scelta, inviati dal Servizio di Igiene e Sanità pubblica o se rientranti in determinate categorie. L'ultimo punto tamponi attivato, in ordine di tempo, è quello di Schiavonia, dalle ore 20 alle ore 8, in modo che non ci si fermi mai nell'arco dell'intera giornata. E la nostra attività, corredata da dati di risultato, è stata un incredibile crescendo: siamo arrivati a fare una media di quattro tamponi giornalieri, di cui 2.500 antigenici, test che si sono confermati essere molto validi. Del resto il Piano di Sanità pubblica rimodulato dalla Regione del Veneto prevede gli antigenici rapidi anche per grandi comunità come le scolaresche, le case di riposo, gli operatori sanitari, e il molecolare solo di conferma di riscontrate positività».
«Ricordo - prosegue Scibetta - che nella prima fase l'unica arma che avevamo erano i tamponi molecolari e si aspettava l'esito più giorni. Adesso un enorme sforzo organizzativo ha portato ad avere il referto in mano praticamente in diretta, tranquillizzando tutte le proprie angosce e tacitando l'incertezza. L'elevata richiesta di tamponi e la libertà di accesso può creare in alcuni orari di punta delle attese per l'esecuzione del test. Attese che vengono però ampiamente ripagate dalla possibilità di avere il referto in mano».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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