Falsi prosciutti Dop, cinque allevatori di suini patteggiano la pena

Venerdì 28 Febbraio 2020
Falsi prosciutti Dop, cinque allevatori di suini patteggiano la pena
ALTA PADOVANA
Lo scandalo sui falsi prosciutti Dop ieri, davanti al Gup Domenica Gambardella, si è concluso con il patteggiamento di cinque allevatori di suini. Erano accusati di frode in commercio e falco documentale in atti e registri. Tutto era partito dalla Procura di Torino tra il 2016 e il 2017 con gli uomini dell'unità investigativa centrale del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. L'inchiesta mirava ai falsi prosciutti Dop (dal San Daniele al Parma e al Crudo di Cuneo) provenienti da maiali fecondati con il seme di suini danesi. Il capo d'accusa parlava della commercializzazione di decine di migliaia di suinetti destinati ai prodotti italiani Dop attraverso l'uso di genetica non consentita dai disciplinari. In particolare si parlava di semi provenienti da esemplari delle razze Duroc Danese e Large White Danese, considerate più performanti di quelle consentite in termini di rapidità di accrescimento ponderale. La velocità era tale che gli allevatori per nascondere la vera origine dei maialini, dovevano tatuarli retrodatando la data di nascita di uno o due mesi. Durante il blitz in tutto il Nord Italia erano stati sequestrati centinaia e centinaia di prosciutti già inseriti nel mercato dei prodotti Dop. Alcuni giorni più tardi i prosciutti sono stati dissequestrati e rimessi nel mercato senza il marchio Dop. La carne infatti non è nociva per la salute dell'uomo, ma secondo gli standard richiesti da un prodotto Dop ha una qualità più bassa rispetto a quella prodotta da un maiale italiano. Nel registro degli indagati erano stati iscritti, accusati a vario titolo di frode in commercio e falso documentale in atti e registri, Mario Duregon 70 anni responsabile della Agriveneta Rio Bianco con scrofaia in Trebaseleghe e proprietario al 50 per cento e vice presidente del Cda della Duregon M.G.S. Srl con scrofaia a Resana. Marco Duregon 43 anni socio della Agriveneta Rio Bianco, Silvano Duregon 68 anni proprietario dell'altro 50 per cento della Duregon M.G.S, Simone Duregon 42 anni titolare della omonima ditta individuale con sede a Montagnana e di una scrofaia a Loreggia, e infine Gino Duregon. I cinque hanno patteggiato due mesi a testa, che convertiranno con una multa di 15 mila euro. Il consorzio prosciutto di San Daniele muoverà una causa civile. Una intercettazione telefonica del 7 dicembre del 2016 tra due fornitori: «...Duregon dice che il prosciutto del Danese è ancora più buono, ha quella piccola parte di grasso che lo rende umido che è ciò che piace alla massaia e non il prosciutto tanto magro...».
Marco Aldighieri
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