«Era la mia casa. Bronx? C'erano anche persone per bene»

Domenica 31 Maggio 2020
I RACCONTI
PADOVA In tanti, con il naso all'insù, hanno osservato ieri l'ex moschea sgretolarsi dall'intervento della ruspa. Tra i presenti anche Brahim Azakay, di origine marocchina, ma da anni residente in città, presidente dell'associazione Assais e vice della Consulta 3B. «Questo - ha raccontato - era il primo luogo che tanti stranieri come me, arrivati da lontano, raggiungevano appena messo piede in Italia. Qui trovavamo un posto dove dormire e diversi amici che ci aiutavano a trovare un lavoro e a inserirci. Per gli immigrati, quindi, rappresentava un punto di riferimento moto importante. Però, ci tengo a precisare che in via Anelli non vivevano soltanto spacciatori, ma anche tante famiglie composte da persone perbene che oggi si sono integrate e hanno la cittadinanza italiana. Comunque, data la situazione che alla fine si era creata, è bene che si proceda con le demolizioni e che si metta fine al degrado» .
Soddisfatta dell'operazione è anche Silvia Bresin, numero uno della Consulta. «E' un momento significativo - ha osservato - e tutti in questi anni ci siamo impegnati affinché ci fosse una svolta positiva per questo sito. Siamo contenti, quindi, che oggi, con la demolizione della terza palazzina, si sia fatto un ulteriore passo in avanti verso un cambiamento radicale. Certo, ci vorrà ancora tempo per arrivare alla conclusione dell'operazione, ma con pazienza sappiano che il risultato si raggiungerà».
Pure Paolo Manfrin, storico leader del Comitato Stanga, non ha voluto mancare all'appuntamento con la terza demolizione. «Stiamo assistendo - ha osservato - alla cancellazione di uno dei ricordi più difficili nella storia della nostra città».
Infine Luigi Tarzia, consigliere comunale della Lista Giordani. «Quello odierno - ha annotato - è un giorno importante per questo quartiere, che sancisce il fatto che la progettualità per il futuro di via Anelli va avanti. Lo definirei addirittura un momento storico, in quanto a essere abbattuta è la palazzina più grande. E nel contempo c'è un altro aspetto positivo e cioè il fatto che il processo di demolizione, andando avanti senza intoppi, avvicina il momento in cui ci sarà lo scambio tra l'area di via Anelli, e la caserma Prandina di Corso Milano che il Demanio darà al Comune, per avere questa superficie su cui realizzare la nuova questura».
Ni.Co.
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