È fuori pericolo l'uomo salvato dall'eroe senegalese

Mercoledì 30 Gennaio 2019
IL CASO
PADOVA È fuori pericolo il 68enne padovano che lunedì mattina ha cercato di togliersi la vita gettandosi nel Brenta a Mortise ed è stato salvato grazie all'intervento del 21enne senegalese Ousmane Cissoko, che si è tuffato nell'acqua gelida e l'ha riportato a riva. I medici dell'ospedale di Padova, dove l'aspirante suicida era stato ricoverato in pericolo, specialmente a causa dell'ipotermia, di vita hanno sciolto la prognosi: sarà una ripresa lunga, ma sopravviverà.
Lunedì, poco prima delle 8, Ousmane se ne stava andando in bicicletta verso la stazione delle corriere per andare al lavoro in una ditta di Limena, dove fa il magazziniere. Poi ha sentito le grida di una donna che ha assistito al tuffo dell'aspirante suicida. Il 21enne si è spogliato e si è gettato in acqua.
Il giovane, per il suo gesto eroico, verrà premiato il 25 aprile con una medaglia dal Comune di Montegrotto. Cissoko era stato ospitato nella Casa Santa Chiara dei frati minori, della frazione di Mezzavia, e adibita a centro di raccolta per i richiedenti asilo nell'ambito del progetto di accoglienza Sprar. Lì il 21enne africano aveva anche seguito dei corsi che lo avevano aiutato a trovare un lavoro come operaio a Limena. «È per noi un motivo di grande orgoglio - spiega l'assessore al Sociale Elisabetta Roetta - che un giovane che abbiamo accolto, proveniente dal centro di Bagnoli, e che ha seguito un percorso attraverso il sistema di protezione per i richiedenti asilo cui abbiamo aderito, sia riuscito a trovare un impiego e a integrarsi nella comunità italiana fino a sentirsene parte, tanto da rischiare la vita per salvare un cittadino italiano. Questa è l'integrazione che vogliamo».
«Ousmane - dichiara il sindaco Riccardo Mortandello - gode della protezione umanitaria, quella protezione che, grazie al decreto sicurezza, è stata esclusa dall'ammissione allo Sprar e che da quest'anno non sarà più concessa a nessuno. Penso che questo caso possa essere un ulteriore spunto di riflessione sulle conseguenze deleterie che il decreto sicurezza porterà nelle nostre comunità».
Eugenio Garzotto
Marina Lucchin
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