Corteo di protesta degli inquilini Ater

Giovedì 22 Agosto 2019
LA VERTENZA
PADOVA Oltre un centinaio di inquilini delle case Ater ha partecipato ieri mattina al sit-in di protesta organizzato da Rifondazione Comunista, Adl Cobas e Sportello Meticcio-Palestro di fronte agli uffici dell'ente di via Raggio di Sole. Una protesta diventata un appuntamento fisso del mercoledì e che si ripeterà fino a quando la Regione non ritirerà la legge di riforma entrata in vigore il primo luglio. Una norma che ha portato ad una rivisitazione al rialzo dei canoni di affitto ricalcolati in base all'Isee Erp che non deve superare i 20.000 euro. I manifestanti a gran voce hanno scandito lo slogan Zaramella - Gargamella all'indirizzo del commissario Ater Gianfranco Zaramella, invitandolo a scendere in strada per un confronto.
«Per ora non è cambiato nulla, continueremo con i presidi che si svolgono anche nelle altre città. Il fine è il ritiro della legge regionale. Stiamo preparando anche una grande manifestazione a Venezia, perché non si può emanare una norma e cavarsela dicendo che verranno esaminati i singoli casi - afferma Daniela Ruffini, consigliere comunale ed esponente di Rifondazione Comunista - Se ci sono i cosiddetti furbetti da punire, la colpa è solo di Ater che doveva esercitare i controlli anche prima dell'entrata in vigore della nuova legge che, oltretutto paragona le case popolari al mercato privato degli affitti».
INGHIPPI BUROCRATICI
Ha preso poi la parola Giuseppe Palomba, segretario provinciale di Rifondazione: «Esaminare i singoli casi significa che ogni inquilino si troverebbe ad affrontare da solo inghippi burocratici. Gli inquilini continueranno a pagare l'importo dell'affitto pre 1 luglio; inoltre ci sono altri problemi: dalla mancata manutenzione degli alloggi a quella del verde, solo per fare due esempi, e di tutte le questioni si stanno già occupando i nostri avvocati. Mercoledì prossimo ripeteremo la protesta e al tema sarà dedicata una serata alla festa del partito, prevista a breve». «La politica abitativa deve essere quella di aumentare il patrimonio immobiliare di Ater e calmierare gli affitti privati - sottolinea Luca Dall'Agnol di Sportello Meticcio - visto che in Italia un terzo delle famiglie spende per l'affitto il 40 per cento del reddito. Il problema è quindi evidente, serve aumentare le abitazioni, non solo costruire ma anche acquisire appartamenti all'asta o altro per dare a tutti una casa».
Tra i presenti pure Stefano Pieretti, di Adl Cobas, che mette a disposizione degli inquilini la sede di via Cavallotti per distribuire i moduli delle raccomandate da spedire all'Ater e per qualsiasi altra pratica. Un servizio offerto anche dallo Sportello sociale di Rifondazione comunista di via Bajardi, allo Sportello Meticcio in quartiere Palestro e all'Arcella nello stabile occupato Casetta Berta.
LE TESTIMONIANZE
Anche alcuni inquilini hanno voluto portare la loro testimonianza. «Io vivo in una casa popolare del Portello, sto pagando il vecchio affitto che ammonta a 216 euro al mese, con la riforma dovrei versarne 324 ma non posso pagare - ha detto Ennio Schiavon - Percepisco 1.000 euro di pensione e oltre all'affitto ci sono le bollette e le spese di condominio». Una storia simile a quella di Luciano Canova che ha rivelato di pagare 166 euro per 56 metri quadri e ora dovrebbe sborsarne 230, ma con le spese varie arriva quasi a 500 euro e gliene restano solo 500 per vivere. Protesta anche Arnalda Franceschini, da 18 anni inquilina Ater del Portello «in un alloggio semifatiscente dove convivo con gli scarafaggi».
Al termine del sit in i manifestanti hanno sfilato fino alla vicina rotonda all'incrocio con Corso Milano. Un corteo breve che ha ricalcato il percorso compiuto mercoledì 7 agosto scorso, ma questa volta autorizzato dalla Questura, a differenza del precedente che è costato a Paolo Benvegnù segretario regionale di Rifondazione a Palomba e a Dall'Agnol una denuncia per manifestazione non autorizzata.
Luisa Morbiato
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