Cinque anni patteggiati per le rapine ai market

Martedì 13 Ottobre 2015
Giampaolo Moretti è un habitué delle cronache giudiziarie. Fin dagli anni Novanta quando uscì comunque indenne dal processo per l'operazione Alfa, la cosiddetta Spa delle rapine tra giostrai e malavitosi del Piovese. Al termine di una camera di consiglio terminata all'una di notte - era il 18 luglio 1996 - venne assolto e scarcerato. Il Tribunale non aveva creduto fino in fondo al pentito che aveva consentito di sgominare la banda. A nove anni di distanza, Moretti si era nuovamente cacciato nei guai finendo dentro l'indagine della Squadra mobile padovana per una serie di assalti, kalashnikov in pugno, a supermercati di mezzo Veneto. Con il 56enne nativo di Ostiglia (Mantova), ma ferrarese d'adozione, finirono dietro le sbarre il fratello Nike Moretti e altri due giostrai, Cristian Gabrieli e Manolo Innocenti. Dopo due colpi in rapida successione alla Coop di Vicenza e al Prix di Bolzano Vicentino vennero accerchiati dai poliziotti del vicequestore Marco Calì. I due Moretti vennero presi al casello autostradale di Dolo mentre i due complici furono catturati nel rifugio della banda. Per quella lunga serie di rapine Giampaolo Moretti ha scelto il patteggiamento in Tribunale a Vicenza. Ha concordato con la pubblica accusa una pena di cinque anni di reclusione, quasi interamente scontati in carcere. Una volta tornato in libertà, il giostraio con residenza in via Cantele ha ripreso ad occuparsi di quelle che sono sempre state le sue specialità,dalle rapine ai furti, dalle truffe alle resistenze a pubblico ufficiale. L'ultimo arresto risale ai primi di maggio di quest'anno. Assieme a tre complici, tra cui due sorelle, batteva a tappeto le abitazioni di anziani soli e indifesi, ingannandoli e depredandoli. Le numerose scorribande accertate dai carabinieri di Legnago, avvenivano, a bordo di una Toyota Yaris, tra la Bassa veronese e il rodigino. Dopo un rocambolesco inseguimento il quartetto era stato bloccato e arrestato dai militari delle compagnie di Legnago, Castelmassa e Rovigo. Per quest'episodio e per fatti analoghi nel vicentino Moretti è in attesa di giudizio.

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