CAMPOSAMPIERO
Continua inarrestabile la fuga dei medici dal reparto di pediatria

Giovedì 13 Settembre 2018
CAMPOSAMPIERO
Continua inarrestabile la fuga dei medici dal reparto di pediatria dell'ospedale di Camposampiero. Dopo le dimissioni presentate lo scorso 31 agosto dal primario Marco Filippone, ieri altri tre medici pediatri hanno manifestato la loro volontà di non lavorare più al nosocomio intitolato a Pietro Cosma.
RISCHIO CHIUSURA
Nonostante le rassicurazioni della direzione generale dell'Ulss 6 Euganea e dei sindaci del territorio , il reparto ora è in grossissime difficoltà e rischia la chiusura. Le motivazioni sarebbero ancora la mancanza di personale in organico e i massacranti turni di lavoro.
Dopo le dimissioni di altri tre medici lo scorso mese di marzo, ora con la decisione del primario e di altri tre professionisti di lasciare il lavoro, la situazione è alquanto critica. Sono rimasti in reparto solo due pediatri, di cui una è in gravidanza. Una notizia delle ennesime dimissioni che ha lasciato sconcertato e smarrito il personale del nosocomio di Camposampiero, oltre ai tanti genitori di bambini che hanno potuto beneficiare di un reparto all'avanguardia fino a pochi mesi fa. Lo sconcerto da parte del personale medico e paramedico dell'ospedale è accresciuto dal fatto che, oltre a perdere ottimi professionisti formatisi in tanti anni di attività, il rischio serio è quello di dover chiudere un reparto con l'annessa patologia neonatale, un servizio di assoluta eccellenza in Veneto, e ostetricia.
I dipendenti del Pietro Cosma sono preoccupati perché c'è il timore di mandare in fumo importanti investimenti in termini strutturali e umani dell'azienda ospedaliera, realizzati con oculatezza e lungimiranza negli anni passati. E pensare che solo due anni fa ci fu una grande inaugurazione dei nuovi locali e delle attrezzature della terapia intensiva neonatale, alla presenza del governatore Zaia, con il chiaro obiettivo di fornire delle risposte ai 180 ricoveri all'anno ad alta specializzazione del reparto.
IN FUGA OTTO MEDICI
In meno di 7 mesi si sono dimessi il primario e sette medici.
I sindacati sostengono che «indubbiamente vi sono delle difficoltà dovute alla carenza di personale. Infatti le sirene del privato sanitario tentano i pediatri che a volte trovano riconoscimenti economici più gratificanti e carichi di lavoro meno gravosi. Ma proprio per questo - affermano i rappresentanti sindacali dei lavoratori - risulta sempre più difficile la loro sostituzione perché le scuole di specialità ne forniscono solo poche unità ogni anno».
Per le organizzazioni sindacali è fondamentale in questo momento non drammatizzare la situazione visto che i numeri sono assolutamente dalla parte del servizio a Camposampiero.
L'area  materno infantile del Pietro Cosma rimane un'eccellenza regionale con 1300 parti anno (il minimo per mantenere i reparti è 500) e con la possibilità di seguire i nascituri di sole 34 settimane. La direzione generale dell'Ulss non commenta ufficialmente la situazione. Nei giorni scorsi la sindaca di Camposampiero Katia Maccarrone ha personalmente incontrato il direttore Domenico Scibetta incassando un impegno ben preciso da parte della direzione strategica dell'azienda padovana a fare tutto il possibile per risolvere il problema di pediatria.
L'ALLARME DEI SINDACI
Tutti i sindaci della federazione del Camposampierese, all'unanimità, hanno sottoscritto un documento inviato a Scibetta e alla Regione per chiedere la massima attenzione allo sviluppo dello stato delle cose.«Nel testo che abbiamo sottoscritto tutti insieme chiediamo garanzie affinché nel breve sia superata una criticità che rischia di avere ricadute sull'area materno infantile, da sempre fiore all'occhiello dell'ospedale di Camposampiero commentano i sindaci della Federazione del Camposampierese in questo messaggio unitario -. Cogliamo l'occasione anche per chiedere una conferma ed una valorizzazione della neonatologia di Camposampiero, nelle nuove schede ospedaliere, di prossima stesura, come valore aggiunto per l'Alta Padovana, con i suoi importanti punti nascita e per l'intera Ulss 6».
Luca Marin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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