Brevetto copiato, 4 imprenditori a processo

Lunedì 23 Ottobre 2017
Brevetto copiato, 4 imprenditori a processo
GRANTORTO
Sono accusati di aver realizzato e commercializzato un prodotto frutto di contraffazione. Quattro imprenditori, tutti appartenenti alla stessa famiglia, finiranno ora sotto processo. Il pubblico ministero Luisa Rossi li ha rinviati a giudizio davanti al Tribunale in composizione monocratica con le accuse di concorso in contraffazione e alterazione di brevetti industriali e mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. La prima udienza del processo è in calendario per il 15 marzo del prossimo anno. Alla sbarra finiranno Anna Ponte, 65 anni, i figli Massimo Pegoraro, 37 anni, Mirco Pegoraro, 44 anni, e la moglie di quest'ultimo Micaela Soldà, pure 44enne, tutti residenti a Grantorto. La Procura della Repubblica ha citato come responsabili dei reati anche le società Geoplast Spa (Anna Ponte quale presidente del consiglio di amministrazione, i figli in qualità di soci e consiglieri) e Spiderplast Srl, la cui amministratrice unica è Micaela Soldà. In contraddittorio si costituirà parte civile l'imprenditore Antimo Riccardo Albertini, 51 anni, di Foggia, rappresentante legale delle società T.P.S. Srl e Daliform Group Srl, assistite dagli avvocati Sergio Francini e Matteo Conz.
IL BRACCIO DI FERRO
Le due aziende sul banco degli imputati sono entrate in competizione alcuni anni fa con T.P.S. Srl e Daliform Group Srl, entrambe con sede a Gorgo al Monticano (Treviso), per l'acquisizione di una ditta in fallimento, proprietaria del brevetto di costruzione del cassero, una struttura innovativa in campo edilizio che serve a creare dei vuoti appositi nei fabbricati in calcestruzzo. T.P.S. ha acquisito il brevetto e Daliform ha ottenuto la concessione per la commercializzazione. Secondo l'accusa Geoplast Spa, che conosceva le caratteristiche del brevetto, avrebbe prodotto il cassero senza averne titolo. Nel 2011 le due aziende trevigiane hanno ottenuto dalla sezione specializzata per le imprese del Tribunale di Venezia due diversi provvedimenti di inibizione alla vendita nei confronti di Geoplast.
IL PRODOTTO GEMELLO
L'azienda di Grantorto avrebbe aggirato l'ostacolo creando con Spiderplast il prodotto denominato Goliath. Secondo la Procura si tratterebbe di un'altra contraffazione dello stesso brevetto di proprietà della T.P.S. Il 16 maggio 2016 lo stampo del prodotto era stato oggetto di un sequestro preventivo. In sede civile le due aziende di Gorgo al Monticano hanno già ottenuto un importante pronunciamento: il tribunale specializzato di Venezia ha condannato le società grantortine a risarcire le concorrenti con 1,3 milioni di euro.
I quattro imputati, difesi dagli avvocati Paolo Vicentini, Manuele Molinari e Carlo Pietribiasi, sono pronti a dare battaglia in aula per dimostrare la loro estraneità alle contestazioni della pubblica accusa.
Luca Ingegneri

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