A Londra e New York i vini dell'Abbazia di Praglia

Venerdì 13 Marzo 2020
A Londra e New York i vini dell'Abbazia di Praglia
TEOLO
La si chiami pure produzione di nicchia. Quello che è certo è che il brand vinicolo dell'Abbazia di Praglia ha già un'estensione internazionale, che sta portando il made in Italy benedettino sulle tavole dei più pregiati ristoranti dei vari continenti. Se non è un caso, infatti, che sulla tavola del Papa vengano collocate bottiglie, provenienti dagli 11 ettari coltivati all'ombra dell'Abbazia, potrà invece stupire che le diverse varietà locali, come il Moscato giallo, il Garganega e il Raboso, oltre alle a quelle internazionali come Chardonnay, Merlot e Cabernet sauvignon, dopo essere già state apprezzate sui mercati nazionali, siano già sbarcate a Londra e a New York. «Nella metropoli statunitense spiegano infatti i responsabili dell'azienda che promuove i prodotti vinicoli dei Benedettini - il prodotto di punta è l'Emeritus, un metodo classico blanc de noir 100%. Si tratta di un Raboso vinificato in bianco con una sosta sui lieviti di almeno 30 mesi nelle esclusive grotte sotterranee dell'Abbazia. Il vino è stato lanciato sul mercato poco meno di 6 mesi fa, anche se non ancora ufficialmente presentato. Ma il prodotto ha avuto un notevole successo grazie al suo bilanciamento tra acidità e residuo zuccherino e per via dell'uva autoctona utilizzata». Il metodo classico dei monaci di Praglia è del resto lo stesso che è stato affinato secoli fa dal famoso abate Dom Perignon con lo champagne. Nel caso della produzione dell'abbazia, la fermentazione avviene con lunghe soste sui lieviti, remuage a mano e l'utilizzo di uve autoctone. Il pedigree di lavorazione che non ha uguali in Italia è quello che caratterizza una produzione di 25 mila bottiglie l'anno. L' Emeritus del resto è solo una delle eccellenze prodotte nell'Abbazia. L'originalità produttiva riguarda anche altre etichette come lo spumante Domnus Abbas e Domnus Abbas ExtraBrut prodotte anch'esse con uve Chardonnay, Garganega e Raboso. Oltre alle tavole internazionali, comunque è il mercato on line, attivo da alcuni anni, a portare i vini anche nelle cantine e nelle tavole dei conoscitori più comuni. Le ordinazioni via internet, ovviamente riguardano anche altri prodotti d'eccezione. Fra questi il miele e le creme cosmetiche. Il valore aggiunto è sempre lo stesso. Vale a dire l'originalità, risalente nei secoli delle modalità di produzione e le tecniche di lavorazione perfettamente naturali, in un microclima con caratteristiche specifiche. Per i prodotti naturali e la cosmetica, la vetrina dei prodotti è anch'essa internazionale. E in questo caso la piazza più esigente è la lontana Corea del Sud.
Lucio Piva
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