«Ma i ragazzi sono pieni di risorse»

Mercoledì 8 Luglio 2020
«Sono sentimenti che rivelano consapevolezza di una realtà oggettivamente già difficile e resa più complessa dalla pandemia. Per questo, serve da un lato mantenere la comunità, perché insieme la paura fa meno paura; dall'altro bisogna fare attenzione alla politica che divide per vincere delle elezioni. La politica, invece, dovrebbe mettere in campo progetti nuovi e condivisi, che ci facciano pensare di non cadere al prossimo virus». Per Mariapia Veladiano, scrittrice e docente, è questa la lettura di un Nordest sempre più timoroso e incerto rispetto al futuro.
Una delle peculiarità di questa terra è la tenacia. Mentre il sondaggio fa trasparire una sorta di annichilimento.
«C'è un bel 30 per cento di persone, però, che spera nel futuro. Non è poco. Il Nordest ha costruito la propria ricchezza su un modello di sviluppo che ha dissipato il territorio. E la pandemia dice che non può continuare».
A vivere maggiormente nell'incertezza sono i giovani.
«Consegniamo ai ragazzi un mondo malato e indebitato. L'incertezza è normale. Ma sono pieni di risorse. Se non li mortifichiamo con la nostra paura ci sorprenderanno».
Mentre la speranza pare sia più radicata tra gli over 50.
«Probabilmente sono le persone che nella pandemia si sono trovate ad essere più tutelate nel lavoro. In realtà se li si interrogasse sul futuro dei figli, temo che non risponderebbero con altrettanta fiducia».
Le casalinghe sembrano essere le più insicure.
«Non c'è da stupirsi. Del resto, le crisi colpiscono sempre per prime le donne, anche nel campo dei diritti. È una vergogna che stiamo accettando».
Annamaria Bacchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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