L'ASSEMBLEA
MESTRE Calano le donazioni e diminuiscono i donatori. Non è

Domenica 14 Aprile 2019
L'ASSEMBLEA
MESTRE Calano le donazioni e diminuiscono i donatori. Non è un periodo facile per l'Avis del Veneto, che ieri a Bassano del Grappa ha tenuto l'assemblea ordinaria annuale. Lo scorso anno, rispetto al 2017, le donazioni di sangue intero sono scese da 185.280 a 184.576 e quelle del plasma da 28.330 a 26.554. I donatori sono invece passati da 130.335 a 129.479 (due terzi sono maschi), con un migliaio di nuovi iscritti in meno. Come se non bastasse, anche il ricambio generazionale è in ginocchio: il direttore sanitario Giovanni Lenzo ha ricordato che ben tre giovani su 10 neo iscritti non vanno poi oltre la seconda donazione.
Il raffronto degli ultimi sei anni (2013-2018) dice tutto: donazioni di sangue -2,41%, plasma -15,94%, multicomponenti e piastrine (che pure nell'ultimo anno sono aumentate da 2.902 a 3.064) addirittura -33,31%. I donatori totali sono calati del 3% e i nuovi volontari dell'1%. Nonostante questo anche nel 2018 il Veneto ha raggiunto l'obiettivo dell'autosufficienza, ma per il futuro la preoccupazione è forte. «Se non s'inverte la tendenza, sarà crisi per la sanità veneta - ha detto il presidente regionale Giorgio Brunello davanti all'assessore alla Sanità e al Sociale del Veneto Manuela Lanzarin, a 300 delegati, medici e sanitari - Le cause sono molte: si viaggia sempre più; i lavori sono meno stabili; i controlli sempre più restrittivi; gli stili di vita non sempre corretti; il permesso dal lavoro per donare sempre più difficile da chiedere; il personale medico ed infermieristico insufficiente; alcuni centri di raccolta chiudono o si accorpano».
LE RICHIESTE
Avis chiede riforme strutturali sui Centri trasfusionali degli ospedali: «Gli orari di accesso sono limitati e andrebbero ampliati al sabato e alla domenica quando molti lavoratori sono più liberi. Inoltre dovrebbero diventare sede di formazione esterna per gli specializzandi in Ematologia, così come le Unità di raccolta in convenzione che contribuiscono per un terzo alla fornitura di sangue intero».
«Donare è indispensabile», l'appello dell'assessore Lanzarin che a proposito della poca fedeltà all'impegno dei giovani ha sottolineato che «nel Piano socio sanitario 2019-2023 per la prima volta abbiamo inserito una voce sulla promozione della cultura del dono, per sviluppare campagne mediatiche forti e progettualità su tutto il territorio con il coinvolgimento dei Centri servizi per il volontariato e delle scuole. Servono azioni di educazione civica». E gli stranieri? «Quelli integrati nella società possono contribuire alle donazioni», la risposta di Lanzarin.
Alvise Sperandio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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