GLI SCENARI
VENEZIA E se in Veneto il candidato governatore da contrapporre l'anno

Giovedì 17 Ottobre 2019
GLI SCENARI VENEZIA E se in Veneto il candidato governatore da contrapporre l'anno
GLI SCENARI
VENEZIA E se in Veneto il candidato governatore da contrapporre l'anno prossimo al leghista Luca Zaia non fosse un uomo (o una donna) del Partito Democratico, ma un civico? Magari un po' più a sinistra del Pd, ma capace di parlare al mondo cattolico e ambientalista e, particolare non secondario, di piacere anche all'elettorato grillino.
L'identikit porta ad Arturo Lorenzoni, docente universitario, alla sua prima esperienza amministrativa nel Comune di Padova dove è il vice del sindaco Sergio Giordani. Lorenzoni alle Comunali di due anni fa nella Città del Santo era sostenuto al primo turno dalla sua lista e da quella di Coalizione Civica: insieme hanno fatto il 23%. Adesso l'assemblea di Coalizione Civica ha deciso di strutturarsi in tutta la regione, deliberando giusto giovedì scorso la costruzione di una Rete civica regionale.
LA STRATEGIA
I rumors danno Lorenzoni tra i papabili, anzi, il papabile, anche se finora i più davano per scontato che il candidato governatore alle elezioni regionali del prossimo anno fosse un esponente del Pd. Sono circolati i nomi di Achille Variati e Pier Paolo Baretta, nel frattempo divenuti sottosegretari nel governo Conte II, quindi dell'attuale segretario Alessandro Bisato e del capogruppo Stefano Fracasso, mentre il deputato veronese Gianni Dal Moro, raccogliendo però più obiezioni che consensi, ha proposto di lasciare da parte i vecchi tesserati, oltre che il simbolo del partito, per puntare su un giovane amministratore.
Di certo nessuno stavolta smania per le primarie, ma se ci saranno più contendenti, anche tra gli alleati, sarà difficile evitarle. Quello che nel Pd auspicano è che il nome del candidato governatore emerga naturalmente, come sintesi delle varie proposte in campo. Solo che la sintesi deve essere gradita al M5s.
TRE GAMBE
A sostenere il candidato governatore da contrapporre a Zaia - sempre se andrà in porto l'alleanza con i grillini voluta dal segretario nazionale dei dem Zingaretti - sarebbero sostanzialmente tre gambe: il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, una grande lista civica.
In questa civica confluirebbero a loro volta tre tronconi: il mondo delle liste civiche vere e proprie; l'area della sinistra tra cui LeU, Articolo 1, Sinistra Italiana; il mondo ambientalista. Un po' quello che è stato fatto a Palazzo Ferro Fini da Piero Ruzzante, Cristina Guarda e Patrizia Bartelle con Veneto 2020, embrione del futuro listone. E il fulcro della gamba civica sarebbe proprio Coalizione Civica. Che da Padova si sta allargando al resto della regione.
Nicola Rampazzo, capogruppo in consiglio comunale a Padova, conferma: «È iniziato un momento di ascolto in tutte le province, abbiamo fatto riunioni a Schio, Adria, Marghera, Verona, ci mancano Treviso e Belluno. Il filo comune è programmatico, in Veneto ci sono emergenze ambientali, economiche e sociali che l'attuale amministrazione leghista non ha affrontato o affrontato male. La nostra non è una proposta contro, ma pro, vogliamo costruire un futuro di sostenibilità». Ma vi candiderete? «Quello sarà il secondo livello dopo il primo dell'ascolto, come è nostra prassi decideremo insieme se e come partecipare alle Regionali del 2020».
LA VARIABILE NAZIONALE
Poi c'è la variabile nazionale ed è una variabile tutta grillina. Qui bisogno tenere sott'occhio lo scacchiere nazionale e le scelte che riguardano le altre Regioni chiamate al voto: in Umbria dove si voterà il 27 ottobre il candidato sostenuto da Pd e M5s è il civico Vincenzo Bianconi, imprenditore di Norcia; in Emilia Romagna, elezioni il 26 gennaio 2020, conta di fare il secondo giro il governatore uscente Stefano Bonaccini, che è del Pd; in Calabria, data del voto che oscilla tra il 15 dicembre e il 26 gennaio, il candidato che potrebbe far sintesi tra M5s e Pd, a costo di sacrificare il dem uscente Mario Oliveiro oltre che la pentastellata Dalila Nesci, è Filippo Pippo Calippo, l'imprenditore dell'omonimo tonno, uno che già nel 2010 si era candidato alla presidenza della Regione con un gruppo di civiche, l'Idv e la lista Pannella-Bonino superando il 10% dei consensi. Tirando una riga: due civici e un dem. Dunque, perché il M5s non potrebbe mettere sul piatto la richiesta di avere il candidato governatore del Veneto sostenuto da tutti gli altri, dem in primis? Ma, appunto, bisognerà vedere come andranno le elezioni in Umbria, in Emilia Romagna, in Calabria. E se il patto chiesto da Zingaretti sarà accolto da Di Maio.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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