Ubi Banca, Massiah lascia il timone Sarà Miccichè a rappresentare Intesa

Martedì 4 Agosto 2020
Ubi Banca, Massiah lascia il timone Sarà Miccichè a rappresentare Intesa
LA SVOLTA
ROMA Victor Massiah trae le conseguenze della fallita resistenza all'Opas di Intesa Sanpaolo andata in porto con oltre il 90% e ieri ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato, al termine del cda che ha approvato una brillante semestrale chiusa con un risultato in aumento del 38%. «Approfitto di questa occasione - ha detto il banchiere durante la conference call con gli analisti - per dare un abbraccio e dire un arrivederci a tutti gli analisti che ci hanno seguito nel corso di questi anni. Per me è stato un onore - ha concluso - ed un piacere interagire sia durante le conference call sia durante gli incontri one to one». L'interim è stato affidato al vicario Elvio Sonnino mentre «i consiglieri di Ubi - in una nota - manifestano la propria intenzione di rimettere il proprio mandato nelle mani dell'offerente rimanendo, se del caso, in carica per garantire la continuità operativa e gestionale nonché la corretta amministrazione della Banca fino all'assemblea di rinnovo degli organi».
Dopo il muro contro muro che ha caratterizzato tutta la vicenda, sin dal lancio dell'Ops di Intesa (17 febbraio), nelle ultime ore c'è stato finalmente il disgelo fra le parti. Durante il week end passato, un paio di volte il ceo di Intesa, Carlo Messina, avrebbe avuto colloqui telefonici con la presidente di Ubi, Letizia Moratti, concordando i passi successivi relativi alla transizione e dando garanzie riguardo la prima linea manageriale e i dipendenti bergamaschi.
Nel prossimo cda di Ubi che dovrebbe tenersi giovedì 6 verrà cooptato il successore di Massiah alla guida: sarà quasi certamente un manager di Intesa sul cui nome Messina avrebbe fatto un breve cenno durante il cda straordinario di Ca' de Sass, ieri pomeriggio, che ha tirato le somme dell'operazione.
LE TAPPE
Il suo arrivo servirà a fare da trait-d'union fra i due istituti fino all'insediamento della nuova governance in occasione dell'assemblea straordinaria per la nomina del nuovo board, senza indebolire però la prima linea sul fronte dei crediti di Via Monte di Pietà. Ecco perché l'ipotesi Raffaello Ruggieri, presa in esame in un primo tempo, è poi sfumata: avrebbe privato Intesa di una figura-chiave in un settore nevralgico in questo contesto di crisi e ripresa post-Covid. Messina avrebbe perciò privilegiato una soluzione più alta: un top manager di grande esperienza, con uno skill rodato nei rapporti con la clientela, specie quella top del mondo corporate, con un nome e una reputazione altissima, versatile al punto da aver ricoperto incarichi in mondi diversi da quello della finanza, il cui distacco in Ubi non creerebbe però disagi all'attività quotidiana di Intesa. Un identikit non facilmente reperibile nel mondo dei banchieri, ecco perché ieri i consiglieri di Intesa hanno pensato subito a Gaetano Miccichè, attuale chairman della divisione Investment banking dell'istituto, considerato l'uomo delle grandi relazioni.
Si diceva del cantiere aperto per predisporre il traghettamento che passerà dall'avvento della nuova governance. Domani è fissato il settlement con il pagamento del prezzo dell'Opas e a quel punto l'operazione sarà davvero chiusa. Così i legali di Intesa Sp potranno inoltrare alla Moratti la lettera con la richiesta di convocazione dell'assemblea. Siccome, oltre al sell-out, ci sono da attivare le procedure per la presentazione delle liste di minoranza, i soci potrebbero essere convocati per metà ottobre.
Rosario Dimito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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