Rivoluzione Intesa Messina cambia i manager al vertice aspettando il piano

Venerdì 29 Dicembre 2017
Rivoluzione Intesa Messina cambia i manager al vertice aspettando il piano
CREDITO
VENEZIA Banca Intesa Sanpaolo, le grandi manovre in vista della rivoluzione di Carlo Messina sono iniziate. A fine anno lasciano manager di prima linea come Eliano Lodesani (chief operating officer, in pratica direttore operativo), Maurizio Montagnese, Eugenio Rossetti e il responsabile della direzione centrale relazioni esterne Vittorio Meloni. La nuova struttura organizzata vedrà il potenziamento dell'area digitale e dell'innovazione (in quest'ambito dovrebbe essere potenziata la società ex BpVi Servizi Bancari, mentre rimane sempre in sospeso il destino del Sec di Padova dopo la cessione di Infogroup a Engineering), una maggiore focalizzazione delle responsabilità e delle competenze funzionali, anche attraverso l'accorpamento di strutture a forte contiguità. Rosario Strano, attuale responsabile della direzione centrale risorse umane (ha gestito i prepensionamenti di 4000 addetti, mille delle ex venete, e dovrà coordinare anche l'uscita di altri 3500 con 1500 assunzioni), assume l'incarico di chief operating officer; Massimo Proverbio arriva da Accenture per diventare capo del digitale, area di governo di nuova costituzione; Alfonso Guido diventa responsabile dei costi; Marco Rottigni, manager corporate, diventa responsabile crediti e prestiti; Stefano Lucchini va a capo degli affari istituzionali e comunicazione esterna, Paolo Bonassi sarà a supporto del Ceo per la gestione di iniziative di natura strategica; infine Silvio Fraternali viene nominato Ad di Banca 5 (gestisce la rete di 20mila tabaccai convenzionati).
«Dai nuovi manager di prima linea mi aspetto un contributo di stimoli e di rinnovata energia per la definizione ed esecuzione del piano d'impresa che presenteremo ai mercati nel primo trimestre del prossimo anno. Sono molto fiducioso per le potenzialità ancora inespresse e per le prospettive future del nostro gruppo», afferma il consigliere delegato Carlo Messina.
BANCA ONLINE NEL NORDEST
Il nuovo piano industriale dovrebbe prevedere due presidi della banca online nel Nordest l'accorpamento di tutte le banche dei territori rimaste in Intesa dopo quello del Banco di Napoli. In primavera è già prevista l'incorporazione della Cassa del Friuli Venezia Giulia, stesso destino dovrebbe toccare alla Cassa del Veneto. Una mossa propedeutica alla chiusura di altre 300 filiali (molte concentrate nel Nordest) delle ex banche venete dopo le 118 già stoppate in novembre e le altrettante accorpate. Operazione non indolore come la migrazione informatica. «Purtroppo stiamo ancora assistendo a problemi nelle filiali delle ex Popolari venete con code allo sportello per cambiare i bancomat e difficoltà dei collegamenti dell'home banking - spiega Denis Sbrissa della Fisac Cgil del Veneto - i clienti hanno tempo fino a marzo per cambiare le loro carte di pagamento e prelievo ma molti hanno deciso di anticipare e quindi affollano gli sportelli dove i colleghi stanno lavorando a pieno ritmo per smaltire le richieste, anche fino alle sette di sera. Spero che questi straordinari vengano riconosciuti da Intesa e che vengano mantenuti i tecnici d'assistenza. La migrazione informatica si è dimostrata più problematica del previsto e ha comportato anche difficoltà nelle gestione degli stipendi e nei pagamenti delle tasse da parte delle imprese correntiste. Il periodo festivo non ci agevola, per questo si dovrebbero mantenere i presidi d'assistenza».
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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