Luxottica, la cassa aziendale più ricca d'Italia

Mercoledì 25 Luglio 2018
WELFARE
AGORDO (BELLUNO) In ventidue anni di vita non è mai andata in rosso. Neanche una volta. Conta oltre 2.400 iscritti e ha a disposizione centinaia di migliaia di euro ogni anno, disponibili per prestazioni sanitarie, per emergenze e molto altro. Se non è la cassa di solidarietà aziendale più importante e più grande d'Italia, poco ci manca. Del resto, vive e vegeta all'interno di una delle realtà industriali più significative del Veneto (e non solo). Là dove è stato sdoganato il welfare aziendale. Eppure, «siamo stati noi i primi a proporre la copertura di spese mediche e di altri aspetti che oggi andrebbero sotto il nome di welfare». Lo dicono i rappresentanti della CSA, la Cassa Solidarietà Aziendale dei lavoratori Luxottica, che gestiscono l'invenzione di una cassa che ha saputo erogare prestazioni per quasi 2 milioni e mezzo di euro e che al momento conta un parco associati di tutto rispetto. «E che continua a crescere» dicono Fabrizio Campedel (presidente della Csa), Diego Palmeri (vice presidente) e Paolo Chissalè, uno dei soci fondatori.
LA STORIA
La Cassa Solidarietà Aziendale è nata in Luxottica ancora 22 anni fa. Nel 1996, su proposta delle organizzazioni sindacali. Una nascita dal basso che pur avendo raggiunto vette importanti in termini di associati e di risorse disponibili, è rimasta sempre nel basso a livello gestionale. Nel senso che quello che i lavoratori hanno creato è rimasto in mano ai lavoratori. Ancora oggi, solo i dipendenti Luxottica possono iscriversi alla Csa, e solo loro gestiscono il funzionamento di quella che è a tutti gli effetti la filiera del welfare erogato dalla cassa. «Un welfare che non vuole assolutamente essere in contrapposizione rispetto a quello erogato dall'azienda - sottolineano Campedel e Chissalè -. Le due cose sono complementari e noi vogliamo armonizzare il più possibile le due proposte. L'obiettivo finale è che il lavoratore possa portare a casa più benefici possibili, sia dall'azienda che dalla cassa».
Tra l'altro, ad alimentare la Csa ci pensano in maniera collaborativa i dipendenti e l'azienda. Perché la quota associativa (120 euro all'anno) è frutto della somma tra i versamenti dei lavoratori e i versamenti di Luxottica. In pratica, dei 10 euro mensili, 7 sono prelevati dalla paga degli operai, 3 li mette l'azienda.
I DATI 2017-2018
Finora ha sempre funzionato così. E i danno ragione al meccanismo. A giugno 2018 i soci iscritti sono 2.425, più i relativi familiari a carico che possono beneficiare della Csa. Nel 2017 sono stati erogati 247.500 euro di prestazioni: 176mila euro di spese sanitarie, 29mila euro di apparecchi ortodontici e protesi, 21mila euro di assegni maternità, e 11.750 euro di spese universitarie, solo per citare alcune delle prestazioni più in voga.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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