LA MOSTRA
TREVISO La Terra Santa si sta desertificando. Padre Francesco Ielpo, commissario proprio in Terra Santa, lancia l'allarme alla presentazione della mostra di Betlemme che si è tenuta in Camera di Commercio ieri. «Più di 11000 famiglie, a Betlemme, vivono di turismo - prosegue Ielpo - Da quando è iniziata la pandemia, queste famiglie sono rimaste senza lavoro e non ricevono alcun tipo di aiuto da parte del governo. In Palestina non è come a Israele, il welfare non esiste e nelle tasche di queste persone non è entrato un quattrino negli ultimi ventidue mesi. Anche le nostre scuole francescane, nonostante le agevolazioni che diamo agli studenti, si stanno svuotando. Chi può emigra in cerca di fortuna e sempre meno persone restano in Terra Santa. Ma non può esistere un luogo sacro senza la figura sacra per eccellenza: l'essere umano». Padre Francesco Ielpo, inoltre, durante la conferenza ha posto il focus su quali sono gli scopi della mostra: «Vogliamo, innanzitutto, sensibilizzare le persone sulla situazione di chi vive in Terra Santa e, poi, vogliamo aiutare gli abitati di quelle zone a lavorare. Non vogliamo l'elemosina, poiché non vi è dignità nell'elemosina. Vogliamo, ribadisco, aiutare questa gente a lavorare, poiché solo il lavoro dà dignità agli esseri umani». La mostra, che si svolge proprio in Camera di commercio ed è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 18, fatta eccezione per il venerdì quando chiude alle 17, tra le altre cose, infatti, dà la possibilità ai trevigiani di acquistare oggetti prodotti dagli artigiani di Betlemme. Il presidente della Camera di Commercio Mario Pozza: «Mondi distanti e interrotti dalla pandemia dialogano tramite la mostra di Betlemme e i manufatti, espressione di un'economia artigianale». (ls)
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© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO La Terra Santa si sta desertificando. Padre Francesco Ielpo, commissario proprio in Terra Santa, lancia l'allarme alla presentazione della mostra di Betlemme che si è tenuta in Camera di Commercio ieri. «Più di 11000 famiglie, a Betlemme, vivono di turismo - prosegue Ielpo - Da quando è iniziata la pandemia, queste famiglie sono rimaste senza lavoro e non ricevono alcun tipo di aiuto da parte del governo. In Palestina non è come a Israele, il welfare non esiste e nelle tasche di queste persone non è entrato un quattrino negli ultimi ventidue mesi. Anche le nostre scuole francescane, nonostante le agevolazioni che diamo agli studenti, si stanno svuotando. Chi può emigra in cerca di fortuna e sempre meno persone restano in Terra Santa. Ma non può esistere un luogo sacro senza la figura sacra per eccellenza: l'essere umano». Padre Francesco Ielpo, inoltre, durante la conferenza ha posto il focus su quali sono gli scopi della mostra: «Vogliamo, innanzitutto, sensibilizzare le persone sulla situazione di chi vive in Terra Santa e, poi, vogliamo aiutare gli abitati di quelle zone a lavorare. Non vogliamo l'elemosina, poiché non vi è dignità nell'elemosina. Vogliamo, ribadisco, aiutare questa gente a lavorare, poiché solo il lavoro dà dignità agli esseri umani». La mostra, che si svolge proprio in Camera di commercio ed è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 18, fatta eccezione per il venerdì quando chiude alle 17, tra le altre cose, infatti, dà la possibilità ai trevigiani di acquistare oggetti prodotti dagli artigiani di Betlemme. Il presidente della Camera di Commercio Mario Pozza: «Mondi distanti e interrotti dalla pandemia dialogano tramite la mostra di Betlemme e i manufatti, espressione di un'economia artigianale». (ls)
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