Unioni civili, Alfano: «Via le adozioni gay e voteremo la legge»

Lunedì 8 Febbraio 2016
Unioni civili, Alfano: «Via le adozioni gay e voteremo la legge»
ROMA - Dibattito parlamentare sulle unioni civili nel caos dopo il dietrofront di Grillo, che ha tolto il sostegno politico al disegno di legge Cirinnà, ha ammesso la «diversità di opinioni» nel Movimento e ha deciso per la libertà di coscienza per il Movimento 5 Stelle. Il cambio di rotta rompe l'asse Pd-M5S che appariva come il passepartout per un approvazione sicura e spacca la base del Movimento che continua ad intasare il blog di messaggi contrari alla decisione a sorpresa dal leader. Alcuni parlamentari Cinquestelle, come Silvia Giordano, ricordano a Grillo che il voto online degli iscritti aveva schierato il Movimento a favore della legge e lui non poteva ribaltarlo. Ma in realtà, quando quella votazione si è svolta, non venne posto un quesito esplicito sul nodo delle adozioni gay, che vede contrari anche parlamentari Cinquestelle. E a convincere Grillo e Casaleggio pare sia stato un sondaggio sull'orientamento dei suoi elettori.
E così , in attesa dell'inizio del voto previsto per mercoledì, si riaccende nel fronte dei contrari la speranza di poter rimettere mano al provvedimento. «Togliete le adozioni e il similmatrimonio e prendetevi le unioni civili», taglia corto Alfano convinto che senza «il paracadute dei voti di Grillo» c'è ormai la concreta possibilità «che questa legge salti». Per questo il leader dei centristi dice a Renzi: «Rinunci a stravincere» e si accontenti del «risultato storico» di una legge sulle unioni per le coppie gay.
Come via d'uscita Ncd propone «un patto politico pubblico» che contenga lo stralcio della cosiddetta stepchild adoption, cioè dell'adozione del figliastro da parte del partner in una coppia gay, inm cambio dell'approvazione della legge. Il Partito democratico però tiene duro, e assicura che la legge sarà approvata. La linea maggioritaria nel partito resta il no alla messa in soffitta delle adozioni, lasciando all'Aula la decisione sulla parte più controversa della legge. Ma al Senato si osservano con preoccupazione le novità delle ultime ore: i 'pontieri' non abbandonano il lavoro per verificare voto su voto quali sono gli equilibri e non si esclude che a mali estremi l'ipotesi stralcio possa affermarsi .
Ora i democratici devono scegliere se rinsaldare il rapporto con Ncd scendendo a patti con Alfano(scontentando l'ala sinistra del partito) o giocare la partita nel segreto dell'urna. La minoranza Pd avverte: «Basta ricatti e doppi giochi sui diritti delle persone. L'Italia ha già aspettato troppo» è la posizione di Roberto Speranza. Stamattina in Senato si terrà il consueto «vertice» tra Renzi, Boschi e i capigruppo Pd Zanda e Rosato. La tendenza sarebbe quella di allungare i tempi in Aula facendo slittare alla metà di febbraio il voto sui punti critici del ddl Cirinnà in modo da consolidare nuove strategie. Intanto si organizza la conta dei voti. Sembra che con questa mission scenderà in campo il sottosegretario Luca Lotti. Ma c'è chi azzarda già qualche calcolo. Tra le fila del Pd i cattolici sarebbero una trentina, ma lo zoccolo duro, quello degli irriducibili per il No, dovrebbe essere meno della metà. I no da parte dei cinque stelle non dovrebbe essere più di sette : su 35 senatori 28 si sarebbero schierati per il sì secondo un censimento di un gruppo di militanti del Movimento che si presentano su Facebook come «Amici 5 Stelle diritti civili e Lgbt». Insomma con la rottura dell'asse Pd-M5s gli equilibri al Senato traballano ma c'è anche chi assicura che i verdiniani non faranno mancare il sostegno al Governo anche su questo provvedimento.

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