IL CASO
BELLUNO Dieci giorni di tregua entro i quali dovrà concludersi il

Mercoledì 26 Febbraio 2020
IL CASO BELLUNO Dieci giorni di tregua entro i quali dovrà concludersi il
IL CASO
BELLUNO Dieci giorni di tregua entro i quali dovrà concludersi il Risiko delle poltrone. Se non si troverà un accordo il boccino tornerà nelle mani del presidente della provincia Roberto Padrin che dovrà procedere d'imperio. È questa la novità emersa ieri mattina nel corso dell'incontro che si è tenuto a Palazzo Piloni, sede della provincia di Belluno. Giovedì andrà in scena il primo consiglio provinciale della nuova era ma non ci saranno, a differenza di quanto era stato annunciato, le consegne delle deleghe (o assessorati che dir si voglia) ai consiglieri eletti. Il motivo? Le segreterie hanno chiesto più tempo, proponendo un accordo in cui far confluire anche Consorzio Bim, Bim Gsp e i vari ambiti territoriali. Tecnicamente la tregua viene classificata alla voce «Valutazione Politica». A doverci mettere la faccia per spiegare perché giovedì non ci saranno le nomine è il presidente Roberto Padrin, rimasto in carica perché elezioni di presidente e consiglio avvengono in tempi differenti. «Vista la situazione -spiega il sindaco di Longarone, e presidente della Provincia - ha accettato questa richiesta di rinvio di dieci giorni. È chiaro che in questa discussione io resto fuori. Ma è evidente che se non si troverà l'accordo la palla tornerà alla provincia». Giovedì, quindi, alle 15,30 via libera al consiglio, con la nomina dei membri dell'Upi e delle altre commissioni. Ma il vero nodo politico, quello che riguarda gli incarichi da affidare ai singoli consiglieri, difficilmente sarà possibile scioglierlo per quella data. Nel corso della riunione di ieri mattina a palazzo Piloni è comunque emersa la volontà di tutti gli eletti di fare la propria parte e di accettare eventuali deleghe che verranno loro affidate. «Ho percepito da parte di tutti gli eletti - spiega il presidente Padrin - grande collaborazione e piena partecipazione della squadra». Una squadra che, entro dieci giorni, dovrà riuscire a dividersi i compiti.
AZ
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci