Veneto e Fvg tornano arancioni da lunedì «È allarme contagi»

Sabato 6 Marzo 2021
IL VERDETTO
VENEZIA Da lunedì Veneto e Friuli Venezia Giulia saranno in fascia arancione. È questo il verdetto pronunciato ieri dalla cabina di regìa, composta dal ministero della Salute e dall'Istituto superiore di sanità: la classificazione complessiva di rischio, che una settimana fa era stata definita «moderata» in entrambe le regioni, è salita al livello di «moderata ad alta probabilità di progressione» a Venezia e al grado di «alta» a Trieste, secondo il monitoraggio effettuato dal 22 al 28 febbraio. Preoccupazione è stata espressa da entrambi i governatori: «Lancio un appello soprattutto agli anziani e ai giovani, affinché evitino ogni forma di assembramento», ha detto Luca Zaia; «L'aumento dei contagi è repentino e vistoso», ha spiegato Massimiliano Fedriga.
IL VENETO
Per quanto riguarda il Veneto, gli algoritmi hanno intersecato la probabilità di diffusione «moderata» con la valutazione di impatto «bassa», con la conferma di un'allerta relativa alla resilienza dei servizi sanitari territoriali, dovuta alla crescita dell'incidenza dei contagi rilevati sui test effettuati, per cui la classificazione complessiva del rischio avrebbe dovuto essere ancora «moderata». Invece questa volta si è aggiunta la probabilità di una escalation nei prossimi trenta giorni, e dunque entro il 2 aprile, della probabilità di superare le soglie di occupazione: se venerdì scorso questa possibilità era inferiore al 5%, adesso è stimata superiore al 50% in Terapia intensiva e dal 5% al 50% in area non critica. Di conseguenza è stata fissata una classificazione «moderata ad alta probabilità di progressione».
In particolare, sono stati osservati un incremento dei casi e pure dei focolai (l'Rt è salito a 1,08, in un intervallo fra 1,04 e 1,12), nessun sovraccarico dei reparti ospedalieri benché i tassi di occupazione siano in salita (al 12% in Terapia intensiva e al 14% in area non critica, a fronte di tetti rispettivamente del 30% e del 40%), un aumento del tasso dei positivi sui tamponi (anche fra i soli molecolari è salito dal 4,7% al 6%), una crescita dell'incidenza settimanale dei contagi ogni centomila abitanti (da 112,07 a 151,30).
Oltretutto nelle ultime ventiquattr'ore è stato accertato un tasso di positività, sui 43.750 tamponi effettuati, pari al 3,44%. «Non è questione di fare i tragici o gli ottimisti ha commentato Zaia ma di guardare in faccia i numeri. Considerato che andiamo via con rete a maglie larghissime, immaginiamo quanti pesci sono sfuggiti: in questo momento ci sono almeno 150.000 persone potenzialmente infette sul nostro territorio. Noi cosa possiamo fare? Dobbiamo evitare ogni forma di assembramento e non mi si venga a dire che sono utili per vivere. Faccio appello agli anziani: non serve un'ordinanza per dire ai pensionati di andare al supermercato nelle ore lavorative, così trovano meno gente. Ma mi rivolgo anche ai giovani, perché questo è un virus che guarda a loro: usare la mascherina non è optional, ma purtroppo spesso la si usa male. Ringrazio i sindaci: ogni ordinanza è bene accetta, perché la ricreazione è finita». Per questo sarà rinnovato il provvedimento regionale che consente ai primi cittadini di chiudere vie e piazze in caso di resse, mentre sulla didattica a distanza la decisione verrà presa a inizio settimana. Zaia comunque ha rimarcato: «Se serve chiudere le scuole, si chiudono. Posso aver avuto esitazioni su altre cose, ma su questa no».
IL FRIULI VENEZIA GIULIA
Invece in Friuli Venezia Giulia la Dad scatterà già da dopodomani alle scuole medie e superiori e all'università. La probabilità di diffusione «moderata» si è incrociata con una valutazione di impatto «alta», determinando una classificazione complessiva di rischio «moderata», perdipiù con la segnalazione di un'allerta sul fronte della resilienza sanitaria territoriale, legata all'aumento dell'incidenza delle infezioni rilevate sui tamponi eseguiti.
Nello specifico, sono stati riscontrati un incremento dei casi e dei focolai (l'Rt è salito a 0,92), il superamento del tetto di occupazione dei posti in letto in Terapia intensiva (dal 33% al 35%) e non in area non critica (dal 28% al 30%), un'impennata del tasso dei positivi sui test (anche fra i soli molecolari è salito dal 7,6% al 13,1%), una crescita dell'incidenza settimanale dei contagi ogni centomila abitanti (da 140,94 a 177,25).
Oggi e domani ultime due giornate in giallo nelle province di Trieste e Pordenone, poi da lunedì tutta la regione sarà arancione. «Non possiamo continuare a chiedere sacrifici alla gente ha dichiarato Fedriga perché la situazione sta diventando insostenibile. Non possiamo assolutamente ipotizzare di trovarci a settembre, dopo il rientro dalle vacanze estive, nella stessa situazione: a quel punto la regione Friuli Venezia Giulia, lo dico con chiarezza, non starebbe più a queste regole».
IL BOLLETTINO
Intanto il doppio bollettino di giornata ha contabilizzato in Veneto altri 1.347 positivi, 20 vittime, 153 ricoverati in Terapia intensiva e 1.219 in area non critica. Rilevazione unica in Friuli Venezia Giulia: 823 nuovi casi, 12 decessi, 64 pazienti intubati e 396 in altri reparti.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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