Tutor obbligatorio per 133mila Pmi: costa mezzo miliardo

Domenica 10 Dicembre 2017
LA DENUNCIA
VENEZIA Stangata sulle 133mila società a responsabilità limitata: saranno costrette a dotarsi di una sorta di collegio sindacale o di un revisore legale dei conti. Questa riforma, secondo una stima realizzata dalla Cgia di Mestre, peserà soprattutto sulle aziende di Veneto e Lombardia e costerà a queste piccole imprese almeno mezzo miliardo di euro l'anno. E gli artigiani chiedono ai due governatori Zaia e Maroni di sollevare anche questa questione nell'ambito delle trattative per una maggiore autonomia.
«Dopo aver deciso di rinviare di un anno sia l'entrata in vigore dell'Iri, la nuova imposta che avrebbe consentito alle società in nome collettivo di avere un'aliquota sui redditi del 24%, sia l'abolizione degli studi di settore - attacca Paolo Zabeo, coordinatore dell'ufficio studi degli artigiani di Mestre - arriva a sorpresa questo nuovo balzello che, mediamente, costerà a ciascuna impresa interessata almeno 3.500 euro circa ogni anno. Se, come pare, in questa legge di Bilancio non assisteremo nemmeno all'estensione della cedolare secca agli immobili ad uso strumentale, non verrà completata l'attuazione del regime per cassa e non si procederà a confermare l'ecobonus al 65%, ci apprestiamo a registrare l'ennesimo disinteresse dell'esecutivo e della maggioranza di governo nei confronti delle istanze sollevate dal mondo delle piccole e micro imprese».
SRL SOPRA I DIECI ADDETTI
In attesa che vengano emanati i decreti legislativi di attuazione della Legge delega, ecco cosa stabilisce la riforma della disciplina della crisi di impresa approvata il 19 ottobre scorso. Con la vecchia normativa, spiega la Cgia di Mestre, in una srl la nomina dell'organo collegiale di controllo o del revisore dei conti non era sempre obbligatoria. Lo diventava quando era prevista dallo statuto, oppure se si verificavano alcune condizioni. Il vincolo di nomina, ad esempio, scattava nel caso si fossero superati per due esercizi consecutivi almeno due dei seguenti limiti: quando il totale dell'attivo patrimoniale saliva sopra i 4,4 milioni; i ricavi delle vendite e delle prestazioni superavano gli 8,8 milioni e quando la Srl aveva un numero di dipendenti superiore alle 50 unità. Ora, con la nuova legge delega, si è stabilito che basta il superamento per due esercizi di una sola delle 3 soglie; quelle di natura finanziaria, inoltre, sono state abbassate entrambe a 2 milioni e le Srl interessate, invece, saranno tutte quelle con più di 10 addetti. Con la nuova disposizione di legge, quindi, le piccole imprese a responsabilità limitata comprese tra 10 e 50 addetti che, secondo i calcoli della Cgia ammontano a poco meno di 133.000 unità, saranno costrette a nominare il collegio o il revisore dei conti accollandosi un costo aggiuntivo di circa mezzo miliardo l'anno.
«Lombardia e Veneto sottolinea Zabeo - saranno le regioni più colpite, visto che in queste aree risiede quasi il 33% del totale delle piccole imprese interessate da questa nuova stangata. Invitiamo i governatori Maroni e Zaia a sollevare anche questa questione nella trattativa per l'autonomia che è stata avviata in queste settimane con il Governo centrale».
AZIENDE NON ATTREZZATE
«Oltre a ridurre il peso delle tasse è indispensabile, in particolar modo per le micro imprese, diminuire anche il numero di adempimenti fiscali che, invece, continua ad aumentare - denuncia il segretario della Cgia Renato Mason -. Le piccole e piccolissime imprese, a differenza delle realtà più grandi, non dispongono di una struttura amministrativa in grado di farsi carico autonomamente di queste incombenze».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci