Roma, tre migranti in fuga «Sono sospetti terroristi» Due ripresi, è caccia al terzo

Martedì 10 Novembre 2020
L'ALLERTA
ROMA Occhiali scuri, mascherina, si sono allontanati dal Centro per i rimpatri di Ponte Galeria, a Roma, facendo scattare l'allarme. Tre immigrati clandestini, nei confronti dei quali Interpol e servizi africani, avevano lanciato l'allarme perché considerati elementi a rischio: radicalizzati nel loro paese, sono fuggiti più volte e più volte rimpatriati.
Erano arrivati in Italia con i barconi qualche mese fa, identificati negli hotspot, sono stati inviati nel cpr romano in attesa dell'espulsione. Ma sabato mattina sono riusciti a fuggire: Falah Hamza, nato in Marocco il 24 novembre del 92, Ibrahim Ghomed, tunisino del 2 giugno del 93, e un terzo connazionale.
I RISCHI
L'allarme è scattato immediatamente tra le forze di Polizia. Quanto accaduto a Nizza nei giorni scorsi, con un immigrato segnalato a Lampedusa e poi partito per la Francia, dove ha seminato terrore e morte, ha destato molta preoccupazione. A distanza di poche ore dalla fuga, uno del gruppo è stato rintracciato e riportato nel cpr. Ancora nessuna traccia, invece, di Ghomed, che è indicato nelle segnalazioni come un sospetto terrorista, e per questo particolarmente pericoloso.
Le indagini hanno permesso di rintracciare anche Falah Hamza, diversi precedenti, anche lui sospettato di essere vicino all'Islam radicale. A dare una mano ai poliziotti è stata un'altra ospite del Cpr, un donna il cui marito vive a Prato. Ha raccontato che nel corso di questi mesi il marocchino aveva avuto molti contatti con il marito. Voleva che lo aiutasse e a fuggire dall'Italia, che gli desse ospitalità.
E anche in queste settimane i due uomini si sono sentiti più volte al telefono. A quel punto, per gli agenti non è stato difficile rintracciare Hamza che era arrivato a Prato e si trovava in casa dell'altro marocchino. Fortunatamente non aveva ancora fatto in tempo ad allontanarsi ulteriormente. È stato bloccato e riportato a Ponte Galeria, da dove verrà rimpatriato a breve per il suo paese .
Sui migranti e i rischi terrorismo ha parlato più volte in questi giorni la ministra dell'interno, Luciana Lamorgese. L'attentato in Francia e quello in Austria «sono stati isolati fra di loro - ha spiegato -. Ho riunito un comitato nazionale dopo l'attentato di Vienna e quello che è emerso è che il terrorista agiva da lupo solitario. Ma dal mio punto di vista questa narrazione dell'Isis in certi soggetti procura fascino, dunque non possiamo ritenerci fuori. Spero - ha poi aggiunto la titolare del Viminale - che non accada nulla, ma come prevenzione abbiamo le migliori forze di polizia in campo e siamo in collegamento con altri paesi. Non potrei mai dire che l'Italia è fuori pericolo. Monitoriamo con attenzione e in collegamento con altre forze internazionali».
VERTICE UE
Si svolgerà oggi, invece, una riunione virtuale tra Francia, Austria, Germania e i vertici dell'Unione europea, per cercare una soluzione alla nuova aggressione dell'Isis nei confronti dell'Europa. A promuovere l'iniziativa è stato Emmanuel Macron. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è detto favorevole alla creazione di un «Istituto europeo per la formazione degli Imam» per «garantire che questo messaggio di tolleranza possa essere veicolato sul piano europeo».
Sul tavolo dell'incontro, «la risposta al terrorismo, in particolare, il rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne europee, il trattato di Schengen e la lotta contro l'odio on-line».
Cristiana Mangani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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