Lega, sul conto operazioni sospette per oltre 10 milioni

Sabato 19 Settembre 2020
L'INCHIESTA
MILANO Segnalazioni di operazioni sospette «a carico di Lega per Salvini Premier, movimento politico riconducibile alla Lega Nord. Si rileva che il legale rappresentante è l'amministratore federale nonché tesoriere della Lega Onorevole Giulio Centemero». Dall'acquisto di un capannone a prezzo gonfiato alla miriade di fatture dei tre commercialisti vicino al Carroccio, ora l'inchiesta della Procura di Milano punta dritto al cuore economico della Lega. Tra le carte dell'inchiesta spicca infatti la «potenziale operatività anomala» sul conto del partito di Salvini, con movimenti sospetti già registrati dagli investigatori a novembre 2018, cinque giorni dopo il sequestro dei 49 milioni disposto dalla Procura di Genova.
LA BESTIA
A far scattare l'allarme sul conto aperto il 4 dicembre 2017, con il tesoriere e parlamentare unico delegato a operare, è l'aumento dei volumi dal 2018 a luglio 2019. Nel 2018, scrive la guardia di finanza, risultano 223 movimentazioni in entrata per 2.444.133 euro e 234 in uscita per 1.163.353 euro, l'anno scorso le operazioni sono state 3.082 in entrata per 5.882.317 euro e 916 in uscita per 5.113.346 euro.
I bonifici dal conto Lega per Salvini Premier sono andati, tra gli altri, a Pontida Fin, ai commercialisti Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, a Radio Padania, che nell'ultimo anno ha incassato cinque bonifici da 146 mila euro ciascuno. Ma le movimentazioni sospette segnalate dalla Finanza prendono anche un'altra strada, che è quella della propaganda salviniana soprannominata la Bestia. «La Vadolive srl, impegnata nel settore pubblicitario, precedentemente di proprietà della signora Vanessa Servalli cognata di Di Rubba e di professione barista, ha ricevuto bonifici dalla Lega Nord, dalla Partecipazioni srl e dallo Studio Dea consulting» dei due commercialisti. «Tali fondi sono stati utilizzati per effettuare pagamenti in favore di alcuni membri dello staff del ministro Salvini, Luca Morisi, Leonardo Foa, Matteo Pandini», gli inventori della campagna comunicativa del leader leghista.
I soldi che transitato dal conto gestito da Centemero, alla fine, si perdono in mille rivoli di società e imprenditori amici. Tutti con una caratteristica comune, rilevano gli investigatori: sono «imprese i cui soci o amministratori risultato di dubbio profilo reputazionale per precedenti penali, gravati da proteste o fallimenti, nullatenenti o irreperibili». Oppure si tratta di «soggetto con attività potenzialmente a maggior rischio (partito politico)». In ogni caso si tratta di una «vorticosa movimentazione del conto, con flussi in entrata contestualmente seguiti da trasferimenti di fondi privi di apparente giustificazione commerciale che non sembrano collegabili all'attività svolta dal cliente».
L'INTERROGATORIO
Ieri intanto Michele Scillieri, il commercialista vicino alla Lega finito agli arresti domiciliari giovedì con i colleghi Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, è stato ascoltato dai pm. Il suo ruolo viene descritto da Luca Sostegni, il presunto prestanome: «Scillieri si vantava delle amicizie che aveva con Di Rubba e altri esponenti locali della Lega, tanto da aver ricevuto un incarico per cercare di vendere la sede della Lega di via Bellerio. Ricordo che c'era fretta di concludere l'operazione perché, trattandosi di un immobile di proprietà della Lega Nord, si correva il rischio del sequestro dalla procura di Genova, in relazione alle indagini per la truffa sui rimborsi elettorali», ha messo a verbale. Scillieri è considerato l'uomo dietro la società panamense Gleason Sa: 400 mila euro usciti dalle casse della Lombardia Film commission sarebbero finiti, secondo i magistrati, sul conto svizzero della società panamense.
Claudia Guasco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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