Le molestie costano il posto al luminare

Mercoledì 1 Luglio 2020
IL CASO
PADOVA L'Istituto veneto di medicina molecolare chiude le porte a Pier Paolo Pandolfi. Lo scienziato di fama mondiale, al centro delle polemiche per le accuse di molestie sessuali nei confronti di una ricercatrice durante la sua esperienza ad Harvard, non sarà il nuovo direttore scientifico del Vimm di Padova. L'incarico è stato revocato all'unanimità ieri mattina dal Cda. Nonostante l'ineccepibile curriculum professionale di Pandolfi e la capacità di attrarre nuovi finanziamenti per la ricerca, né il Vimm né l'università hanno potuto soprassedere davanti alla mancata trasparenza del luminare in genetica e oncologia.
«La decisione è stata assunta con profondo rammarico in considerazione delle straordinarie qualità scientifiche del professor Pandolfi e del potenziale di sviluppo della ricerca che questi avrebbe sicuramente garantito ai più alti livelli dichiarano i vertici del Vimm -, ma tuttavia si rende necessaria, dopo aver appreso la vicenda nella quale il professor Pandolfi è stato coinvolto nell'università di Harvard, di cui la Fondazione non era stata informata. La Fondazione, alla luce dei valori che caratterizzano la sua attività, non può trascurare la vicenda di cui il professor Pandolfi è stato protagonista, senza pregiudicare l'immagine e la reputazione dell'Istituto, dei suoi ricercatori e dei sostenitori».
Il Cda si è svolto ieri mattina alle nove in videoconferenza. In poco meno di un'ora i 15 componenti hanno deciso per la revoca della nomina: niente litigi o discussioni. Il primo a dire «no» all'arrivo dello scienziato è stato proprio Francesco Pagano, fondatore del Vimm e presidente della Fondazione biomedica avanzata, colui che fino all'ultimo si era espresso a favore di Pandolfi. Venerdì scorso, quando era già scoppiato il caso, aveva dichiarato: «Se ci fosse stato il minimo problema, i fatti avrebbero fatto il giro del mondo. Io in ogni caso con Harvard ho un dialogo continuo da sempre. Pandolfi lavorerà anche in un prestigioso centro del Nevada. Come può esserci dietro qualcosa? Su di lui io metto una mano sul fuoco».
LO SCANDALO
Nel 2019 però il luminare, autore di oltre 500 pubblicazioni scientifiche e ritenuto uno dei massimi oncologi e genetisti al mondo, è stato oggetto di un'indagine interna ad Harvard per avere inviato diverse mail extra-professionali ad una giovane ricercatrice italiana mentre era direttore del Beth Israel Deaconess Cancer Center. Per questo ha anche dovuto seguire un corso di riabilitazione. Ma prima che lo scandalo finisse sui giornali, pare che nessuno all'interno del Cda del Vimm sapesse delle accuse rivolte a Pandolfi.
Tutto nasce dal tweet del giornalista americano Michael Balter, impegnato da tempo a rendere pubblici presunti episodi di molestie nel mondo accademico sull'onda del movimento #MeToo. «Il ricercatore Pier Paolo Pandolfi è stato costretto a lasciare il Beth Israel Deaconess Medical Center a causa delle accuse di #MeToo. Accuse tenute segrete». Il tweet è del 19 maggio, il giorno prima che fosse annunciata la nomina di Pandolfi alla guida del Vimm. Accuse poi riprese dal blog For Better Science del giornalista tedesco Leonid Schneider.
IL BO
L'ateneo patavino ha preso posizione sin da subito sulla vicenda, esprimendo la propria contrarietà all'arrivo di Pandolfi. La nomina infatti rischiava di creare una profonda frattura nel mondo della ricerca. «Siamo molto soddisfatti della decisione unanime presa dal Consiglio di amministrazione del Vimm afferma Rosario Rizzuto, rettore dell'università di Padova . Una decisione che riafferma, ancora una volta, l'importanza di etica e rispetto per le donne come valore fondante del nostro ateneo e dell'intera società. Il Vimm esce da questa situazione come istituzione di ricerca autorevole e prestigiosa, com'è e come merita di essere riconosciuta. Un luogo che guarda al futuro con la determinazione e la passione di tutte le sue ricercatrici e i suoi ricercatori e con il sostegno costante dell'università di Padova».
È già partita la procedura per la nomina del prossimo direttore scientifico dell'istituto, intanto è confermato l'interim al dimissionario Luca Scorrano.
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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