La sfida dei balconi anti-Lega Un'indagata per uno striscione

Domenica 19 Maggio 2019
LA PIAZZA
MILANO Nessuno scontro, solo qualche bandiera strappata e una battaglia a colpi di striscioni. Da una parte la piazza sovranista, con pullman arrivati dalla Francia e dal sud Italia, dall'altra il corteo che si è fermato proprio dietro piazza del Duomo. Agli slogan del popolo della Lega come «Porti chiusi!» e «Prima l'Italia», i manifestanti hanno opposto cartelli come «siamo tutti migranti» e un grande striscione con la scritta «Restiamo umani», srotolato da Riccardo Germani, sindacalista dell'Usb che si è vestito da Zorro, spada e mascherina compresa, e ha pagato una stanza dell'albergo di fronte al palco per la protesta anti sovranista più riuscita della giornata.
GARA CREATIVA
Lo striscione è stato poi rimosso e Germani identificato: «Oggi ha vinto la nostra piazza e il nostro messaggio di umanità», spiega l'emulo di don Diego de la Vega, che per il suo flash mob si è ispirato alla biografia di Salvini e al pupazzetto di Zorro rubato al ministro quando era all'asilo. Ma c'è anche una donna indagata per diffamazione, per aver esposto fuori dalla finestra di casa un lenzuolo con la frase «Salvini amico dei mafiosi, nemico dei poveri». Il fascicolo è stato aperto dal pm Alberto Nobili, capo dell'antiterrorismo, dopo la trasmissione degli atti da parte della Digos. Ieri impegnata anche in zona Università Statale, dove è stato esposto uno striscione con minacce firmato da «studenti e studentesse», sparito prima dell'arrivo degli agenti. A parte questi casi, le «balconiadi» lanciate dai Sentinelli sono diventate una gara di creatività e ironia, e Zorro è comparso anche in altri luoghi: sulla strada per Linate e su un cavalcavia con la maschera del giustiziere. Qualcuno al lenzuolo suggerito dai Sentinelli ha preferito il muro di casa: c'è chi ha scritto «Salvini fai schifo ora manda gli imbianchini che dobbiamo rifare la facciata», mentre a Quarto Oggiaro su un drappo arancione altri hanno scritto «Sei più falso dei capelli di Silvio». «Non contesto nessuno, sono solo un lenzuolo che sta asciugando», è uno dei più ritwittati. Tripletta in via Chiari, con tre balconi su tre decorati da lenzuoli, ed echi anche all'estero, con cartelli da Rotterdam a Lione. Mentre in galleria Vittorio Emanuele il Comune ha esposto il cartellone «Milano è città aperta ma dice no alle adunate razziste e fasciste». Il vicepremier Salvini ha ostentato disinteresse per gli striscioni, assicurando di non essersela presa: «Non ne ho visto neanche uno, ma se sono colorati e divertenti sono i benvenuti».
C.Gu.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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