Il Friuli Venezia Giulia riapre tutto «Controlli su chi arriva dal Veneto»

Domenica 1 Marzo 2020
LA RIPARTENZA
TRIESTE Il Friuli Venezia Giulia riapre. Il lembo orientale del Nord Est rimane un'isola sulla quale tutto, tra 24 ore, tornerà (quasi) alla normalità. Asili, scuole e università aperti da domani mattina, film al cinema e spettacoli a teatro, messe in chiesa e non in streaming, partite di calcio e sagre: tutto di nuovo possibile in seguito alla decisione del governo comunicata ufficialmente ieri alle 15.30. L'ordinanza firmata domenica scorsa scadrà alle 24 di oggi e non sarà prorogata. Resteranno in vigore solo le raccomandazioni igieniche nei luoghi pubblici: lavarsi spesso le mani, evitare il più possibile il contatto fisico, sanificare i mezzi di trasporto. Nulla più.
LA SVOLTA
Solo ieri in Friuli Venezia Giulia si è registrato il primo caso di positività al Coronavirus, a Gorizia, per il quale è stato disposto l'isolamento domiciliare: aveva fatto visita a un parente ricoverato in ospedale a Treviso. È questa la base scientifica che è servita al governo per decretare l'uscita della regione dalla fascia a rischio. Il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, ha provato a sollevare un dubbio: «Si dovrebbero prendere in considerazione criteri diversi, come ad esempio la vicinanza a un cluster o a un focolaio, per determinare l'intensità dei divieti», ha suggerito ai rappresentanti del governo Conte collegati in videoconferenza con le Regioni. L'accenno si riferiva alla provincia di Pordenone, confinante con quelle di Treviso e Venezia e poco distante dai contagi della Marca. La proposta di Fedriga non ha trovato sponde, e la decisione di riaprire le scuole e far ripartire le attività ha riguardato tutta la regione.
LE REAZIONI
Soddisfatti i dirigenti scolastici, divise le famiglie. Il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, si è fatto portavoce di alcuni genitori, preoccupati dall'afflusso di studenti provenienti dal Veneto che riprenderà da domani. «Gli allievi pendolari - ha detto il primo cittadino pordenonese - dovrebbero essere sottoposti a controlli». Non sono poche le famiglie che hanno manifestato - sui social o direttamente contattando i presidi - l'intenzione di lasciare i propri figli a casa ancora per qualche giorno. Le gite scolastiche, invece, rimarranno sospese sino al 15 marzo. Negli istituti scolastici sono stati affissi alle pareti i consigli utili per allontanare il rischio del contagio; corridoi, aule e bagni sono stati sanificati.
LE RASSICURAZIONI
«La strategia della settimana appena terminata - ha spiegato Fedriga - ci ha premiati: abbiamo limitato le attività per imparare a difenderci. Siamo pronti ad affrontare un contagio futuro: abbiamo pronti nove letti (sui 72 esistenti) nei reparti di Terapia intensiva da riservare esclusivamente a pazienti ricoverati a causa del Coronavirus, sperando di non doverli utilizzare. La macchina dell'emergenza resta in moto, non abbasseremo la guardia e vogliamo dirlo anche alle famiglie».
L'ECONOMIA
Diverso, invece, l'atteggiamento in relazione ai primi aiuti del governo a favore delle imprese nelle zone rosse. «Il primo decreto - ha protestato Fedriga - ci esclude dai beneficiari delle misure d'emergenza per sostenere l'economia. Spingeremo per rientrare nel secondo, già annunciato dal premier Conte, ma siamo rimasti sorpresi».
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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