I carabinieri non fermarono Igor: la procura indaga

Giovedì 19 Ottobre 2017
L'INCHIESTA
VERONA La Procura militare di Verona indaga sulla fuga di Igor a Molinella (Bologna), l'8 aprile. La sera dell'omicidio della guardia volontaria Valerio Verri, Norbert Feher alias Igor Vaclavic, pregiudicato serbo, incrociò tre carabinieri che lo seguirono per un tratto, in contatto con la centrale, gli fecero segno di fermarsi, valutarono di non sparare e di attendere i rinforzi. Ma poi se ne persero le tracce in un boschetto e da allora il killer è latitante.
È accusato anche di aver ucciso il barista di Budrio Davide Fabbri.
LA PROCURA
Il fascicolo aperto dall'ufficio giudiziario militare guidato dal procuratore Stanislao Saeli è per atti relativi, cioè senza indagati né reati, ed è stato aperto sulla base delle notizie riportate dai giornali usciti sulla vicenda. Obiettivo dell'accertamento, ancora in corso, è approfondire cosa sia successo e se ci siano eventuali responsabilità dei carabinieri, al momento, comunque, non ipotizzate.
IL FUGGITIVO
Per tutti è rimasto Igor il russo, anche se in realtà si chiama Norbert Feher ed è serbo. Ma alla fine si tratta di un dettaglio: il problema vero è che lo spietato assassino, ritenuto il responsabile di tre delitti commessi in Emilia Romagna nel giro di un anno e mezzo, dopo duecento giorni di ricerche sembra diventato un fantasma. Nessuna traccia, malgrado i tanti presunti avvistamenti registrati anche in Veneto, frutto forse di psicosi. Sono trascorsi oltre sei mesi dagli omicidi del barista Davide Fabbri (1° aprile a Budrio, nel Bolognese) e della guardia venatoria Valerio Verri (8 aprile a Portomaggiore, nel Ferrarese), per i quali è indagato il 36enne, accusato inoltre di aver ucciso il metronotte Salvatore Chianese, il 30 dicembre 2015 tra Fosso Ghiaia e Savio, nel Ravennate. Dopo gli ultimi due assassinii, era scattata un'imponente caccia all'uomo, nella convinzione che il suo nascondiglio fosse tra Molinella e Marmorta.
Un'area di boschi, acquitrini e canali, in cui era stato dispiegato un migliaio di carabinieri, fra cui militari di reparti scelti quali i Cacciatori di Calabria, il Tuscania e il Gis, chiamati a fronteggiare quella che il gip bolognese Letizio Magliaro nella sua ordinanza di custodia cautelare ha definito la «sfida» di Feher alle forze dell'ordine.
Ma il risultato non è arrivato, poiché le prove scientifiche hanno accertato la presenza del killer fino a metà maggio, dopodiché il nulla.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci