Frontiere, l'Ue apre a 15 Paesi Ma l'Italia: resta la quarantena

Mercoledì 1 Luglio 2020
IL CASO
ROMA Per l'Italia non cambia niente. L'Ue ha fornito la sua raccomandazione per riaprire le frontiere europee, a partire da oggi, a 15 selezionatissimi Paesi la cui curva di contagi è in discesa. Tuttavia sull'esecutivo Conte ha prevalso la linea sanitaria rispetto a quella turistica. Insomma non si vedranno i giapponesi (il Giappone è stato inserito dall'Ue) ripopolare i principali centri storici del Bel Paese. O meglio lo potranno fare scontando però la quarantena, 14 giorni chiusi in albergo o in casa. Regola, tuttavia, che vale per qualsiasi cittadino extra Ue. A prescindere insomma dalla lista. Lista in cui non sono stati inseriti gli Usa. Decisione che ha mandato su tutte le furie Donald Trump, visto che Bruxelles ha deciso, seppure con delle riserve, di ammettere la Cina.
LA RACCOMANDAZIONE
Ad ogni modo le raccomandazioni europee potranno essere riviste ogni due settimane in base all'andamento dell'epidemia. L'Italia ha comunque scelto la linea della massima prudenza voluta dal ministro della Salute Roberto Speranza: isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per tutti i cittadini provenienti dalle nazioni extra-Schengen. La misura, quindi, si applica anche ai cittadini dei 14 Paesi individuati dall'Ue nella «lista verde».
Per ora fuori, oltre a Usa, Russia e Brasile restano anche India e Israele. Nell'elenco degli ammessi figurano lAlgeria, l'Australia, il Canada, la Georgia, il Giappone, il Montenegro, il Marocco, la Nuova Zelanda, il Ruanda, la Serbia, la Corea del sud, la Thailandia, la Tunisia e l'Uruguay, Paesi che al momento non destano particolari preoccupazioni in merito ai contagi. Nella lista c'è anche la Cina ma a condizione della reciprocità, dunque che ammetta sul suo suolo i viaggiatori provenienti dall'Ue.
La proposta di raccomandazione da parte della presidenza di turno del Consiglio, la Croazia che oggi cede il testimone alla Germania, resta un atto giuridico, quindi non vincolante. L'obiettivo è favorire un'azione coordinata degli Stati membri in un ambito a forte integrazione quale quello di Schengen. Intanto Coldiretti stima che la chiusura delle frontiere a 1,4 milioni di turisti Usa in viaggio durante l'estate in Italia produrrà una perdita particolarmente pesante di 1,8 miliardi.
GLI STATI UNITI
Uno smacco, un affronto da parte di Bruxelles. È probabile venga vissuta così alla Casa Bianca l'esclusione degli Usa dalla lista di Paesi i cui viaggiatori potranno entrare di nuovo in Europa. Uno schiaffo che brucia per Donald Trump.
Eppure la Ue è stata chiara nello spiegare come la decisione su chi fare o non fare entrare non abbia una sfumatura politica, ma sia legata a criteri di sicurezza sanitaria. Del resto in alcuni Paesi il picco dei contagi è troppo elevato per rischiare. E negli Usa si è registrata una media di 40 mila nuovi casi al giorno nell'ultima settimana. E non aiuta l'allarme delle ultime ore lanciato in Congresso dal virologo Anthony Fauci: «I nuovi casi in Usa potrebbero raggiungere i 100 mila al giorno, con rischi per l'intero Paese». Lo scenario suona dunque come un atto di accusa nei confronti dell'amministrazione, ma Trump non ci sta e medita la risposta: l'Europa si è voluta vendicare per la decisione con cui la Casa Bianca lo scorso marzo chiuse le frontiere ai viaggiatori europei, accusata di non aver agito tempestivamente per fermare i contagi.
Una rappresaglia di Bruxelles, insomma, a cui il Presidente è tentato dal rispondere con un'altra rappresaglia. O replicando con la stessa moneta, chiusura delle frontiere Usa a chi arriva dal Vecchio Continente, oppure scatenando di nuovo una guerra dei dazi con ripercussioni incalcolabili. I falchi lo spingono su questa strada, altri consiglieri predicano prudenza. «The Lone Warrior», ha twittato Trump proprio nei minuti in cui arrivava la breaking news da Bruxelles. Trump un cavaliere solitario in lotta contro tutto e tutti.
Giuseppe Scarpa
Lucilla Vazza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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