Ecco il Tampone Baby, veloce e «non invasivo» sarà usato per gli alunni

Sabato 3 Ottobre 2020
LA NOVITÀ
VENEZIA Lo chiameremo Tampone Baby. Oppure Stecco Corto. Anche se l'immagine più realistica l'ha resa il governatore Luca Zaia: «È come mettersi le dita nel naso. Non si fa, soprattutto in tempi di Covid non si deve fare, ma si capisce che non fa male, che non è invasivo, che è una cosa che ai più piccoli non dà fastidio». Stiamo parlando di tamponi per accertare la positività al coronavirus e finora ce n'erano di due tipi: quello classico, detto molecolare, che contempla uno stecco infilato in gola e in entrambe le narici, con tempi di processazione di almeno uno, due giorni; e quello rapido, antigenico, con risposta in pochi minuti, con lo stesso stecco lungo da infilare solo nelle narici per almeno dieci centimetri di profondità. Non fa male, ma è fastidioso. Ed ecco che adesso il Veneto lancia un altro test rapido antigenico: il Tampone Baby che ha lo stesso stecco degli altri due, solo che non serve infilarlo nelle narici troppo a fondo, bastano un paio di centimetri. Appunto, come mettersi le dita nel naso. Il papà dello Stecco Corto è Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia di Treviso e coordinatore dei 14 centri di Microbiologia del Veneto, che partendo dall'invenzione di una start-up americana ha presentato questo nuovo macchinario, peraltro già approvato dalla Food and Drug Administration (Fda), l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. E lo sviluppo di questa macchinetta, come ha fatto ieri il presidente della Regione in diretta televisiva e social, è l'autosomministrazione: Zaia ha preso lo stecco, se l'è infilato nel naso, quindi l'ha passato alla dottoressa Santoro dello staff di Rigoli che, con un microchip, ha processato la provetta. Tempo dieci minuti, con sottofondo musicale che un po' richiamava le sirene dell'acqua alta a Venezia, ed è arrivato il responso: negativo, Zaia non ha il coronavirus.
«Un sistema assolutamente innovativo», ha spiegato Rigoli. «Veloce e non invasivo», ha aggiunto Zaia, specificando che «il Veneto è l'unica Regione ad averlo». Come sarà impiegato? Prima di tutto nelle scuole per le analisi nelle classi lì dove si verificassero casi di positività. Poi nei Pronto Soccorso. E in futuro, con una App che dialoghi con le Ulss per comunicare i dati, per l'autosomministrazione. Il costo della macchinetta è di circa mille euro «ma con l'utilizzo dei device - ha detto Rigoli - questa cifra viene abbattuta».
L'ORDINANZA
Dopo aver mostrato la nuova frontiera dei tamponi rapidi - ma è atteso il test della saliva - Zaia ha annunciato una nuova ordinanza che agisce su più fronti. Uno riguarda proprio i tamponi rapidi che vengono messi a disposizione dei medici e dei pediatri di libera scelta (inizialmente 50 a testa) da utilizzare a loro discrezione durante l'attività ambulatoriale o domiciliare, a favore della popolazione assistita. A proposito di test rapidi, il Veneto ne ha 500mila in magazzino: «Penso che siamo gli unici ad averli - ha detto il governatore - Siamo stati i primi a chiederli al ministero, spiegando che per noi funzionano. Per fortuna che dicevano che non funzionavano, adesso li utilizzano tutti».
La parte centrale dell'ordinanza, come riferiamo a pagina 3, riguarda le misure di prevenzione connesse alla ripresa delle attività scolastiche in presenza e le misure per il rientro a scuola a seguito di malattia, messe a punto dalla responsabile della Prevenzione della Regione Veneto. E infine una parte riguardante gli eventi sportivi in presenza di pubblico (di qui riferiamo nell'articolo qui sotto) visto che la precedente ordinanza scade oggi.
LE MASCHERINE
Per il resto, il Veneto non ha nessuna intenzione di seguire le Regioni, come il Lazio, che hanno introdotto l'obbligo della mascherina all'aperto. Un conto è la particolarità del Comelico, altro è un obbligo generalizzato. «Ad oggi - ha detto Zaia - non ho previsto l'obbligo della mascherina all'aperto, ma non escludo che si possa passare ad una fase successiva, dipenderà dai dati. In ogni caso, non è necessaria un'ordinanza per usare la mascherina, insisto nel chiedere ai veneti di utilizzarla sempre, come del resto faccio io». E ha elogiato i veneti per il comportamento sin qui tenuto: «Meriterebbero il premio Nobel».
Il governatore si è detto invece scettico sulla proroga dello stato di emergenza a tutto gennaio 2021: «Questa vicenda si può gestire senza tutte queste proroghe dello stato di emergenza, ma dando poteri alle Regioni che hanno dimostrato di essere efficienti, anche perché lo stato di emergenza lascia tanti poteri a delle persone e non al Parlamento. Una riflessione sulla durata e su cosa prevede lo stato di emergenza credo vada fatta». Intanto da lunedì riprenderanno tutte le mattine le riunioni del coordinamento nazionale della Protezione civile: «Sarò di nuovo impegnato in videoconferenza, sono l'unico a non aver mancato a una riunione».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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