Brescia, il batterio killer in ospedale muore un neonato, altri 9 contagiati

Domenica 12 Agosto 2018
LA TRAGEDIA
Dovrebbe essere il posto più sicuro al mondo. E invece è stato proprio un batterio contratto in ospedale a uccidere un bambino a Brescia. Nello stesso reparto sono stati registrati altri nove casi. L'infezione che si è diffusa all'ospedale Civile è stata provocata da un batterio noto come Serratia marcescens. Il fratello gemello del neonato deceduto è stato a sua volta contagiato, ma è ancora vivo.
CHIARIMENTI
Dopo quanto accaduto, i carabinieri del Nas hanno visitato il reparto coinvolto. I militari hanno acquisito alcuni documenti e iniziato i primi accertamenti sul personale sanitario entrato in contatto con il bambino. Il primo aspetto da chiarire è se il batterio sia stato portato da esterni dentro l'ospedale. Il reparto coinvolto è quello di Terapia Intensiva Neonatale. «Si è sviluppato un focolaio epidemico spiega la direzione sanitaria -, caratterizzato da tre casi di sepsi neonatale, un'infezione delle vie urinarie e sei casi di colonizzazione».
Al neonato che è morto è stata diagnosticata lo scorso 19 luglio l'infezione tramite un tampone oculare perché aveva una brutta congiuntivite. «Purtroppo proseguono i medici ha sviluppato segni clinici da shock settico e un quadro clinico che è progressivamente peggiorato e, nonostante la terapia antibiotica a largo spettro e tutte le cure intensive, ha cessato di vivere».
Il piccolo, come il gemello, era nato prematuro, partorito da una donna italiana. Al momento, sei dei dieci neonati contagiati sono ancora ricoverati. Il reparto ospitava altri 27 bambini risultati sani: dieci sono stati dimessi. «Al primo riscontro della malattia precisa ancora la direzione sanitaria , il 20 luglio, è stato immediatamente allertato il Comitato infezioni ospedaliere pediatrico e sono stati subito attivate le prime misure di sorveglianza e contenimento». I pazienti che avevano contratto l'infezione sono stati tutti messi in isolamento. Il 24 luglio è stata bonificata una stanza ma, a fronte di altri campioni positivi al batterio, tre giorni dopo l'ospedale ha deciso di non accettare più nuovi pazienti.
Sull'accaduto la procura di Brescia ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti. Anche la Regione Lombardia sta seguendo la situazione. L'assessore alla Sanità Giulio Gallera ha dato mandato all'Ats di avviare una commissione d'inchiesta: lo scopo dell'indagine è verificare se, dal punto di vista sanitario, siano state adottate tutte le misure necessarie a contenere la diffusione del batterio.
I SINTOMI
I sintomi principali dell'infezione da Serratia marcescens sono brividi, febbre, insufficienza respiratoria e shock settico. Il batterio può portare a diverse infezioni che colpiscono la pelle, gli occhi, il cuore, i tessuti molli, il tratto urinario o respiratorio. Si tratta del primo caso specifico avvenuto all'ospedale Civile di Brescia, mentre in Italia negli scorsi anni se ne sono registrati altri nei nosocomi di Mantova, nel 2012, Como, nel 2014, e Cosenza, nel 2016. L'infezione da Serratia marcescens è tra le più diffuse tra quelle provocate dal batterio Serratia, presente in genere nel suolo, nelle acque di superficie o di scarico, sulle piante, negli animali, in particolare negli insetti e nell'uomo. Il contagio avviene per lo più in ambito ospedaliero.
Giacomo Nicola
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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