Incendio alla Nidec, dopo 24 ore ancora focolai: bisogna demolire per raggiungerli. Il sindaco: «Rimanete al chiuso, se uscite usate la mascherina»

Tutta la notte è passata a tenere sotto controllo la struttura devastata. Si studia come rimuovere i relitti per domare definitivamente il fuoco

Giovedì 9 Febbraio 2023
Ciò che resta di gran parte dello stabilimento Nidec, distrutto dal rogo

GAMBUGLIANOFiamme e focolai sotto la cenere e tra le strutture distrutte e crollate dello stabilimento Nidec. E preoccupa la qualità dell'aria in paese. Anche oggi, 9 febbraio, il sindaco Matteo Forlin ha rinnovato l'invito ai cittadini a tenere chiuse le finestre. I vigili del fuoco hanno dovuto continuare a lavorare tutta la notte per controllare e chiudere gli ultimi focolai, ancora presenti sotto la parte collassata dello stabilimento a causa del devastante incendio che mercoledì ha coinvolto l’azienda Nidec di Gambugliano.

 

Ancora presenti erano dei focolai nel centro dell’azienda, nella parte crollata e quindi più difficili da essere estinti. In quei casi non si è ancora intervenuti, perché è pressoché impossibile raggiungere i punti in fiamme. Ora sta ai vigili del fuoco valutare come rimuovere parte della struttura crollata per poter arrivare a operare nelle ultime zone dove ancora continuano i processi di combustione.

L'ARIA E LA RICADUTA SUL PAESE. Dopo i risultati delle analisi di ieri, 8 febbraio, arrivati in nottata, Arpav ha consigliato a livello precauzionale di mantenere le medesime prescrizioni di ieri: ovvero tenere le finestre chiuse fino a nuove analisi che verranno svolte nella mattinata del 9 febbraio. Il sindaco Matteo Forlin ha ricordato anche che si consiglia di non stazionare all’esterno e, eventualmente, di usare mascherine Ffp2. Le precauzioni non sono mai troppe. Solo 24 ore prima Arpav aveva tranquillizzato sulla qualità dell’aria perché grazie al vento favorevole il fumo si disperdeva lungo la Valdiezza.

Poo i risultati dei campionamenti hanno indotto ad adottare nuove precauzioni, mantenendo chiusi gli infissi e, all'esterno, usando mezzi di protezione delle vie aeree.

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ANALISI SULLE COLTIVAZIONI. «Per quanto riguarda le coltivazioni a rischio, non ne sono state trovate vicino al sito dello stabilimento andato a fuoco, quindi Apav non ha provveduto a fare prelevamenti per analisi» ha ricordato il primo cittadino.

Ultimo aggiornamento: 16:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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