VICENZA - Ancora violenza in carcere. Arriva forte e chiara la denuncia di Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, dopo quanto accaduto ieri, domenica 24 settembre, nella struttura detentiva San Pio X. In particolare, un detenuto ha tentato il suicidio e un altro di dare fuoco alla cella, aggredendo poi un agente della penitenziaria.
«Ieri sera, dopo le 20, si sono verificati in contemporanea diversi eventi critici che hanno messo in ginocchio la sicurezza dell'istituto.
Ma la serata di follia non è finita qui, prosegue Vona: «Un altro detenuto ha cercato di dare fuoco a indumenti posizionati davanti al cancello della cella, forse per il solo scopo di creare fumo all'interno del reparto. L'incendio per fortuna è stato spento senza altre conseguenze. Tutti e tre gli episodi sono accaduti in tre posti diversi - evidenzia il sindacalista del Sappe -. Il personale ridotto, sia per l'ora tarda che per la giornata domenicale, ha dovuto fare notevoli sforzi».
Poi, l'accusa alle istituzioni: «È assurdo: siamo stufi di una Amministrazione penitenziaria, di uno Stato, che si cala le braghe di fronte ai detenuti violenti anziché punirli severamente. Servono risposte ferme e immediate contro questi delinquenti. La verità è che a nessuno frega niente delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria che, nel Triveneto - come in ogni altra regione e provincia d'Italia - buttano letteralmente il sangue nelle sezioni detentive e non sono minimamente considerati da parte di questa Amministrazione matrigna! Se l'amministrazione non assumerà precisi e impegni e non saranno intraprese reali iniziative volte ad apportare migliorie alle condizioni di lavoro del personale, saremo pronti a continuare proclamare lo sciopero bianco ed a bloccare le carceri regionali».
«Aiutate concretamente la Polizia Penitenziaria a uscire da questo buio tunnel. Come recita il motto del Sappe 'res non verba', ovvero fatti, non parole», rivendica Donato Capece, segretario generale del Sappe: «Siamo alla follia, adesso siamo arrivati al punto che i detenuti picchiano gli agenti e sfasciano letteralmente le carceri. Il senso di impunità ed abbandono delle carceri è veramente a livelli allarmanti se non si riprende in mano la situazione».
Capece torna «a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità delle carceri della Nazione, dove mi sembra evidente sussistano problemi nella catena di comando e in cui evidentemente non si è più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, con una presenza di soggetti dalla personalità particolarmente violenta. Sono palesi le inadempienze e le gravi colpe dell'Amministrazione Penitenziaria», conclude il segretario generale del Sappe che non risparmia critiche al Capo del Dap Giovanni Russo: «A lui, da mesi, stiamo chiedendo - senza avere alcun riscontro - di intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza».
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