Vinitaly chiude i battenti: 128mila presenze e +8% di buyer stranieri

Mercoledì 12 Aprile 2017
Vinitaly chiude i battenti: 128mila presenze e +8% di buyer stranieri

VERONA - Operatori esteri in crescita rispetto al 2016 da Stati Uniti (+6%), Germania (+3%), Regno Unito (+4%), Cina (+12%), Russia (+42%), Giappone (+2%), Paesi del Nord Europa (+2%), Olanda e Belgio (+6%) e Brasile (+29%). Debuttano buyer da Panama e Senegal. A Veronafiere per 4 giorni presenti 4.270 aziende espositrici da 30 Paesi, aumentate nel complesso del 4%, in particolare quelle estere (+74%). A Vinitaly and the City ben 35mila wine lover tra il centro storico di Verona e il comune di Bardolino.
 
Dopo quattro giorni di business e promozione per il mondo vitivinicolo, il 51°Vinitaly chiude registrando 128mila presenze da 142 nazioni. In crescita l’internazionalità del salone che quest’anno ha visto aumentare i top buyer stranieri accreditati che toccano quota 30.200 (+8% sul 2016), sul totale dei 48mila visitatori esteri. Un risultato ottenuto - spiegano gli organizzatori - grazie agli investimenti nell’incoming da parte di Veronafiere, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico e ICE-Agenzia.
 
 «Vinitaly 2017, che abbiamo simbolicamente battezzato come edizione “50+1” – commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese –, rappresenta il primo e concreto passo del nuovo percorso di sviluppo che guarda al futuro dei prossimi 50 anni. I risultati premiamo la spinta verso una sempre più netta separazione tra il momento riservato al business in fiera e il fuori salone pensato per i wine lover in città. Proprio Vinitaly and the City quest’anno ha portato nel centro storico di Verona e nel comune di Bardolino oltre 35mila appassionati. L’obiettivo ora è continuare in questa direzione, forti dei nuovi strumenti messi a disposizione con la trasformazione in Spa di Veronafiere e dal piano industriale collegato da 100 milioni di euro, con investimenti mirati sulla filiera wine e sulla digital transformation».
 
Si è guardato molto ad Oriente, con Verona e Vinitaly punto di partenza di una nuova Via della seta per il vino italiano diretto in Cina che viaggia su e-commerce ed educational. A Vinitaly, 1919, il gigante cinese della distribuzione online to offline di wine&spirit, ha stretto un accordo con la Vinitaly International Academy e il fondatore Robert Yang ha promesso di aumentare entro il 2020 le vendite italiane nel Paese del dragone di oltre 2 milioni di bottiglie per almeno 68milioni di euro di fatturato.  La Cina ha scelto Vinitaly come riferimento europeo per il vino, come ha ribadito l’arrivo a Verona anche degli altri colossi commerciali come Alibaba, Cofco, Winehoo e Suning.
 
Nei quattro giorni, oltre agli incontri b2b, si sono tenuti quasi 400 convegni, seminari, incontri di formazione sul mondo del vino. In primo piano, come sempre, il calendario delle degustazioni: più di 250 soltanto quelle organizzate direttamente da Vinitaly e dai consorzi delle Regioni, che hanno visto, tra le altre, una esclusiva per celebrare i 50 anni del Sassicaia. 
 
Ad integrare e ampliare l’offerta di Vinitaly, si sono svolte come ogni anno in contemporanea Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola che ha tagliato il traguardo delle 20 edizioni.
 
La 52ª edizione di Vinitaly è in programma dal 15 al 18 aprile 2018.

Ultimo aggiornamento: 20:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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