Negrar. Chris, 13 anni, travolto e ucciso da un pirata: è un operaio 39enne, denunciato. I medici: «Poteva essere salvato se soccorso subito»

La vittima era tesserata della Figc e sognava di fare il calciatore. Il sindaco: "Strada senza marciapiede in quel punto"

Martedì 1 Agosto 2023
A sinistra la scarpa di Chris sul ciglio della strada dopo l'impatto, a destra lui in una partita di calcio con la sua squadra (la Polisportiva Negrar)

NEGRAR (VERONA) - Tragedia nella serata di lunedì 31 luglio in provincia di Verona, a Negrar: un ragazzino di 13 anni, Chris Abom, è stato travolto e ucciso da un'auto pirata.

L'incidente è avvenuto intorno alle 23.30, in via San vito, lungo la provinciale 12 dell'Aquilio. Dopo il tremendo schianto l'automobilista è scappato, lasciando il ragazzino a terra. Il giovane, soccorso dal 118, è morto questa mattina, 1 agosto, in ospedale.

Caccia al pirata: i carabinieri lo rintracciano

Ora è caccia aperta al pirata della strada, le indagini sono seguite dai carabinier che nel pomeriggio di oggi hanno individuato l’autore dell’investimento del tredicenne avvenuto nella tarda serata di ieri in via San Vito di Negrar di Valpolicella. Si tratta di un 39enne del posto, operaio, con piccoli precedenti fra cui spaccio di stupefacenti e guida in stato di ebrezza.

Le indagini, le telecamere, l'auto in cantiere

I Carabinieri sono arrivati a lui grazie al sistema di videosorveglianza comunale ed ai detriti dell’autovettura che sono stati rinvenuti sull’asfalto dai militari. Grazie ad un frammento del fanale ed a parte dello specchietto retrovisore, infatti, è stato possibile individuare il modello di veicolo coinvolto e ricercarlo sulle diverse telecamere munite del sistema di lettura targhe. Esaminate per tutta la notte le immagini, i militari hanno individuato il mezzo, risultato intestato ad una donna di 64 anni, ma in uso al figlio, il quale nella mattinata odierna lo aveva nuovamente utilizzato per recarsi al lavoro presso un cantiere edile in Valpolicella. Raggiunto dai militari, ha ammesso di essere stato lui alla guida ma non di aver investito una persona. Il veicolo, ritrovato nei pressi del cantiere, è stato sequestrato dai Carabinieri di Negrar di Valpolicella e presenta inequivocabili danni nella parte anteriore destra, compatibili con i frammenti rinvenuti sul terreno, e sul parabrezza, sul quale sono evidenti i tipici segni del “caricamento” di un pedone.

Da una prima e sommaria ricostruzione della dinamica, sembra che pedone e veicolo procedessero entrambi in direzione di Verona lungo la s.p. 12 che in quel tratto prende il nome di via San Vito di Negrar di Valpolicella. Le cause sono in corso di accertamento da parte dell’A.G. di Verona, alla quale l’uomo è stato denuncato per i reati di omicidio stradale, fuga in caso di incidente ed omissione di soccorso.

I medici: «Poteva essere salvato se soccorso subito»

Chris Obeng Abom, il ragazzino 14enne investito e ucciso da un'auto pirata «poteva essere salvato se fosse stato soccorso» dopo l'incidente. Lo affermano i medici della terapia intensiva e d'emergenza dell'Azienda Ospedaliera universitaria di Verona, che la notte scorsa avevano accolto la giovane vittima. Secondo i sanitari le lesioni riportate dal giovane non sarebbero da sole «compatibili con il decesso», causato invece da «arresto cardiaco per ipossia da schiacciamento». In sostanza, prima di essere notato da un passante, il 14enne è rimasto a terra per un periodo di tempo che potrebbe essere risultato fatale. 

Il sindaco: strada senza marciapiede in quel punto

Per il sindaco di Negrar, Roberto Grison, «fuggire senza chiamare soccorsi è atto criminale L'investimento mortale del giovane Chris Abom, non ancora quattordicenne, è avvenuto in un tratto della provinciale 12 privo di marciapiede. Grison aggiunge:  «Conosciamo la famiglia, la seguiamo anche come amministrazione», spiega Grison, riferendo che il ragazzino frequentava le scuole del paese, come i suoi due fratelli. «Una disattenzione alla guida può capitare - afferma il sindaco - ma fuggire dopo un incidente senza chiamare i soccorsi è un atto criminale». Quando la macchina l'ha investito, il giovane stava tornando a casa a piedi, da solo; abitava a poca distanza dal luogo dello schianto, nella frazione di San Vito. 

Chi è la vittima

Sognava di fare il calciatore in qualche grande squadra Chris Abom, il ragazzino neppure 14enne (li avrebbe compiuti il 2 settembre) ucciso la notte scorsa da un'auto pirata nel veronese. L'adolescente, tesserato alla Figc, giocava in una delle squadre giovanili del Negrar, che con la formazione maggiore partecipa al campionato di terza categoria. I genitori del giovane - il padre è operaio in un'azienda metalmeccanica - sono in Italia da una ventina d'anni, e qui sono nati anche gli altri due loro figli, un maschio e una femmina.

Il cordoglio e la rabbia di Zaia

«Un’altra tragedia inaccettabile, un’altra giovane vita stroncata da un pirata della strada, che mi auguro sia individuato al più presto - dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia - Alla famiglia, ai suoi amici, a tutti coloro che hanno voluto bene a questa giovane vita stroncata mentre sbocciava – aggiunge – rivolgo il mio più addolorato cordoglio. Fa male, fa molto male – prosegue il Governatore – dover prendere atto di un ennesimo atto criminoso, com’è quello di non soccorrere una persona dopo un incidente. Se l’investitore si fosse fermato e avesse chiamato i soccorsi forse l’epilogo per questo ragazzo sarebbe stato diverso e magari oggi non saremmo qui a piangere l’ennesima giovane vita stroncata su una strada. Quanto accaduto è inaccettabile».

Il saluto della preside

«Addio Chris, continua a calciare fra le nuvole». Si chiude così il commosso ricordo di Angela Longo, dirigente dell'Istituto Comprensivo di Negrar dove fino allo scorso giugno aveva studiato Chris. «Non ho parole e lacrime, ho tanta rabbia - scrive la preside - la vita del nostro carissimo alunno è stata falciata da una auto pirata, non hanno avuto pietà, lo hanno lasciato solo e morente sul ciglio della strada, gioia di vivere, speranze, riscatto falciati in pochi attimi. Il tuo abbraccio con il mazzo di fiori, a conclusione del concerto di fine anno scolastico , rimarrà indelebile nei miei ricordi - prosegue la professoressa Longo, che conclude - Tutta la comunità scolastica dell'Istituto Comprensivo di Negrar ti ricorderà sempre e si stringe al dolore della tua famiglia». Anche il fratello di un anno più giovane e la sorella di 8 anni frequentano lo stesso istituto.

Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 12:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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