VERONA - «La storia si ripete, un altro suicidio taciuto, a distanza di 10 giorni dal precedente. Verso le 16.00 di domenica, nella prima sezione del carcere di Verona, si è tolto la vita un 25enne italiano di adozione e, come le volte precedenti, carcere e garante dei detenuti non ne hanno fatto parola». Lo rende noto oggi il direttivo dell'associazione "Sbarre di Zucchero".
«Perché - si chiede l'associazione in una nota - questo silenzio? Cosa impedisce loro di informare su questi gravissimi e troppo frequenti eventi tragici? Le nostre domande meriterebbero una risposta più che urgente, e noi queste risposte le pretenderemo, perché nessun suicidio deve passare anche lo sfregio del silenzio».