VIGONOVO - Se ne è andato nella tarda serata di sabato Angelo Gobbo, 93 anni, lo "scarparo colto" decano dei calzaturieri della Riviera del Brenta.
DALLA CHIESA ALLE SCARPE
All'inizio degli anni 50 Angelo Gobbo decise di abbandonare l'attività ecclesiastica e iniziò a lavorare nell'ambiente calzaturiero come commesso presso un magazzino di pellami a Stra. Nel 1974, dopo la morte del padre, decise di rilevare assieme ai fratelli Orfeo e Lucio il calzaturificio paterno, ribattezzandolo appunto "Oscar Novo". Erano gli anni del boom economico e l'azienda che produceva scarpe da donna trovò subito un mercato vivo nel nord Europa, soprattutto in Germania. Nel 1992 fu eletto presidente dell'Acrib, carica che ricoprì per due mandati. Con tale associazione si prodigò per diffondere la calzatura rivierasca in tutto il mondo, sfruttando anche l´incarico commerciale di promotore all'export ricevuto dall'Associazione nazionale dei calzaturieri italiani. Frequentava in particolare tutte le fiere nazionali ed estere del settore assieme ad altri storici imprenditori rivieraschi come Rino Baldan, Marcello Bellò e Guerrino Carraro. Con l'Acrib ha pianificato la celebre mostra sui mestieri della moda a Venezia, collaborando con Doretta Davanzo Poli del centro studi di Palazzo Mocenigo, esportandola anche a Berlino, Londra e New York.
L'OPERA
È stato il promotore dell'opera simbolo del lavoratore calzaturiero che da anni fa bella mostra di sé in Piazza Marconi a Stra, paese che lui considerava capoluogo dell'attività calzaturiera rivierasca. Nella scultura in bronzo, opera dell'artista Angelo Baschierato, sono incorporati tutti i vecchi attrezzi del calzolaio come la lissa, la lesina, il treppiede e i tipici martelli e coltelli usati all'inizio del 900. Era il suo fiore all'occhiello e ne andava fiero. Alla sua inaugurazione, commosso, disse: «Tale opera è un simbolo per i calzaturieri e i clienti, e anche un monumento rappresentativo in occasione della prossima fondazione della congregazione di San Crispino di Stra». Ha chiuso l'attività calzaturiera nel 2006, dedicandosi e abbracciando il canto corale e l'organo meccanico. Ha anche sponsorizzato la pubblicazione di due dischi eseguiti dal suo grande amico musicista veneziano Luigi Celeghin e finanziato il restauro di alcuni organi meccanici nel Veneto. I suoi funerali avranno luogo a Celeseo di Sant'Angelo di Piove (Pd) alle ore 10.30 di mercoledì. Lascia la moglie Antonietta e i figli Andrea e Chiara.