Botteghe storiche, altre sei premiate: «Sono l'anima della città»

Nell’elenco l’oreficeria De Rui, l’osteria Dalla Gigia, il Centro Contabile, l’ortofrutta Ghedin e Tasca e l’antiquario Vanzella

Sabato 4 Febbraio 2023 di Alfredo Baggio
Botteghe storiche, altre sei premiate: «Sono l'anima della città»

TREVISO - Attimi solenni per la consegna delle targhe ai nuovi sei negozi che entrano tra le fila delle attività storiche di Treviso ottenendo il riconoscimento della Regione in quanto luoghi di valore e presidi della comunità. Il Centro Contabile in piazza Borsa, l’oreficeria De Rui in borgo Giuseppe Mazzini, l’ortofrutta Ghedin in viale Monte Grappa, l’ortofrutticola Tasca in piazza Vittoria, l’antiquario Antichità Vanzella in via Inferiore e l’osteria Dalla Gigia in vicolo Barberia. Tutti esercizi commerciali che possono vantare decine di anni di presenza stabile in centro e che sono diventati punto di riferimento per la trevigianità. La premiazione si è svolta nella Sala Arazzi di Ca’ Sugana alla presenza del sindaco Mario Conte, del vicesindaco Andrea De Checchi e del presidente di Ascom-Confcommercio Treviso, Federico Capraro.

GLI ELOGI

«Questi imprenditori non solo hanno saputo resistere al tempo, ma anche compiere passaggi generazionali e di innovazione necessari per far vivere e prosperare la propria impresa - esordisce Capraro - e oggi siamo e siete nel posto giusto, nella casa dei trevigiani a fare onore a delle realtà che hanno fatto la storia di Treviso». Realtà che sono nel cuore di chi vive a Treviso, e che hanno fatto breccia in quello di chi a Treviso ci viene per la prima volta. «Quando penso di fare una passeggiata e vedo tutte queste attività con le vetrine illuminate e le porte aperte devo dire che mi sento davvero a casa - confessa De Checchi - ed è grazie a voi che avete accompagnato la nostra trevigianità negli anni». Soprattutto negli anni in cui ce n’era davvero bisogno, come gli ultimi due segnati dal Covid, durante i quali erano proprio le vetrine dei pochi negozi rimasti aperti gli unici segnali di una vita che continuava a scorrere nonostante la quarantena. «Ci siamo resi conto del vostro valore sociale solo quando siamo stati costretti a chiudere - conferma il sindaco Conte - perché senza le vetrine illuminate, senza il vostro servizio di accoglienza, senza la sana chiacchiera la città è vuota e siete voi la sua anima».

LA CERIMONIA

E a rendere conto dei meriti di queste 6 attività, che entrano a far parte della schiera dei 70 esercizi commerciali storici di Treviso, una targa che «rappresenta le radici, che vi tengono ancorati nonostante le incertezze che il futuro promette» conclude De Checchi. Il primo a riceverla è Marco Boschiero, dell’oreficeria De Rui. «La nostra storia inizia nel 1925, con Valentino De Rui. A lui succede il figlio Augusto per arrivare fino ai nipoti. Tre generazioni di orefici e quasi 100 anni di storia. Speriamo che adesso, dopo il covid, le cose tornino serene così da poterne festeggiare altri 100». Segue l’osteria Dalla Gigia e a ritirare il premio c’è Tosca Busato, insieme agli ex storici titolari, Sandro Valiera e Ovidio Gobbo. «Siamo molto contenti. Vediamo che nell’ultimo periodo la Gigia, oltre a essere amata dai trevigiani, piace anche tanto ai turisti che vengono a visitarci anche fuori stagione». Poi l’ortofrutticola Tasca e a stringere la mano al sindaco l’intera famiglia, composta da Giovanni, Angelo, Milena e Alessandra. «È da quattro generazioni che portiamo avanti l’ortofrutta - spiega nonno Angelo - e dal ’31 siamo arrivati in piazza Vittoria per non andarcene più». Dunque il turno di Giuseppe Vanzella. «Ho aperto nel 1980 in via Inferiore, quando ancora era una strada di botteghe artigiane. Il mio settore non lavora più come una volta ed è per questo che ben accogliamo il supporto delle amministrazioni. Tutto si sta spostando online, ma se non vogliamo che il centro sia composto solo di bar e ristoranti bisogna resistere». Tra applausi e strette di mano anche Renzo Ghedin e la moglie ritirano la targa. «È un lavoro che devasta, ma mi tocca ammettere che ancora mi affascina e, nonostante l’età penso che continuerò ancora per un po’ di anni». Ultimi della lista Carlo e Mirko Ulliana del Centro Contabile Buffetti. «Noi siamo la terza generazione di gestori e serviamo anche la terza generazione della stessa clientela affezionata che mio nonno aveva. Adesso il periodo non è dei migliori, ma si sopravvive».

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