Venezia, Eismeyer, il Full Metal Jacket gay vince la settimana della critica: «Narrazione efficace e diretta sull'omofobia»

«Eismeyer accetta la sfida di conquistare uno degli ultimi baluardi istituzionali dell’omofobia: l’esercito»

Sabato 10 Settembre 2022 di Ilaria Ravarino
Venezia, Eismeyer, il Full Metal Jacket gay vince la settimana della critica: «Narrazione efficace e diretta sull'omofobia»
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Tra Full Metal Jacket e I segreti di Brokeback Mountain, l’austriaco Eismeyer di David Wagner è il vincitore della Settimana Internazionale della Critica – la sezione della Mostra di Venezia organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – per la narrazione «efficace e diretta», si legge nelle motivazioni, e per il tema affrontato dal film: «Eismeyer accetta la sfida di conquistare uno degli ultimi baluardi istituzionali dell’omofobia: l’esercito».

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Eismeyer, Full Metal Jacket vince la Settimana Internazionale Critica

Un film «sul coming out» tratto da una storia vera e molto nota in Austria: quella dell’inaspettato e mediaticamente scandaloso coming out di Charles Eismeyer, il più temuto, crudele e virile dei sergenti in servizio nell’esercito di Vienna. Al cinema in Austria il 28 ottobre (ancora senza distribuzione in Italia), per il regista Wagner «è un primo passo per cambiare le cose.

Nell’esercito austriaco, come credo ovunque, devono ancora adeguarsi alla modernità».

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Come ha scoperto la storia di Eismeyer?

«Come tutti l’ho letta sul giornale. Ed è stata una sorpresa perché io stesso, avendo frequentato l’esercito, conoscevo la fama da duro di Eismeyer. Quando ho fatto la leva ero terrorizzato alla sola idea di incontrarlo, perciò sapere che si fosse sposato con un uomo mi ha molto sorpreso. Ho pensato che la sua fosse una storia interessante, e ho cercato di contattarlo».

Come l’ha convinto a raccontarle la sua storia?

«Sono andato a casa sua. Sorprendentemente nessuno prima di me ci aveva pensato. Mi ha fatto entrare, mi ha cucinato una buonissima cena, voleva capire se poteva fidarsi. Abbiamo parlato per ore. Mi ha raccontato della sua famiglia, di com’è stato crescere come bambino gay in un contesto in cui i tuoi genitori pensano che sia una “malattia” che “passerà”. Questo passaggio l’ho riportato integralmente nel film».

Il film è realizzato con la collaborazione dell’esercito austriaco. È stato complicato convincerli?

«Sì. Suppongo sia lo stesso anche in Italia. Ufficialmente non c’è nessun problema con l’omosessualità, l’esercito comunica da tempo l’intenzione di lavorare su inclusività e diversità. Ma la realtà è che l’esercito è ancora “alla vecchia maniera”, dominato da una mascolinità tossica. Non è facile rinnovare. Quando Charles (Eismeyer, ndr) e Marco (Falak, ndr) si sono baciati sul red carpet di Venezia, l’altro giorno, sapevano benissimo che al ritorno a Vienna ci sarà gente che si lamenterà perché l’hanno fatto in divisa».

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E quindi? Come ha fatto?

«Ho scritto lo script liberamente, mettendoci dentro tutto: armi, divise, caserma. Ma mi serviva la collaborazione dell’esercito per poter girare. Allora gli ho spedito il copione, chiedendogli una collaborazione ufficiale, ed è iniziata una lunghissima attesa. La loro non era una posizione facile. Da una parte, se avessero detto di no, sarebbero passati per omofobi. Dall’altra dire di sì avrebbe significato avallare un film in cui si parla esplicitamente di mascolinità tossica nell’esercito. Alla fine hanno detto di sì. E da quel momento in poi la collaborazione è stata perfetta».

Come ha girato le scene di intimità fra i due uomini?

«In un set chiuso, preparandomi a lungo con loro. Non ho usato un “consulente delle scene di sesso”, come si fa in America. L’importante era che fossero scene realistiche, ma anche che si sentissero a loro agio nel girarle».

A che film si è ispirato?

«Ovviamente a Full Metal Jacket, un film iconico che qualsiasi militare in Austria ha visto. E un po’anche a Starship Troopers di Paul Verhoeven. Io spero che questo film sia visto da un sacco di maschi eterosessuali che entrano in sala perché vogliono un film d’azione con Eismeyer, e poi si ritrovano fra le mani una storia d’amore fra due uomini. È un’utopia, ma voglio credere che questo film possa spingerli ad essere più tolleranti».

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 13:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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