Confartigianato nella bufera. Mazzocca: "Io, tradito per la corsa ai posti di potere"

Mercoledì 26 Agosto 2020 di Elisio Trevisan
Confartigianato nella bufera. Mazzocca: "Io, tradito per la corsa ai posti di potere"
MESTRE «Non si può giocare sulla dignità di persone che si sono spese per mandare avanti un’Organizzazione nell’interesse di tutte le sue anime». Salvatore Mazzocca è arrabbiato perché in un colpo solo è stato defenestrato dalla presidenza di Confartigianato Metropolitana di Venezia, che ha guidato in questi cinque anni, dalla possibilità di fare un secondo mandato, e dalla prossima presidenza della Camera di commercio Venezia Rovigo (Ccia). Ma è anche «deluso umanamente da chi ha lavorato al mio fianco decidendo all’improvviso di offendere la mia storia di sindacalista, di imprenditore, di manager». Al posto di Mazzocca dovrebbe andare Siro Martin, attuale presidente del mandamento di Portogruaro, e alla Camera di Commercio Roberto Bottan, presidente della potente Cgia di Mestre e vice presidente Confartigianato.
GLI EVENTI
Quello che è successo l’altra sera alla Giunta esecutiva dell’Organizzazione, che ha oltre 12 mila aziende affiliate e oltre 16 mila dipendenti su un totale di 19 mila imprese artigiane iscritte all’albo, è stato solo l’epilogo di una storia, «un blitz», iniziata il mese scorso quando la gente normale si dibatteva tra la voglia di vacanze, la mancanza di soldi, la paura del Covid e il terrore per l’imminente futuro economico e sociale.
Da dove partiamo? 
«Dal 30 luglio quando Roberto Bottan, assieme a Nazzareno Ortoncelli presidente del mandamento di San Donà e vicepresidente vicario di Confartigianato, mi hanno scritto proponendomi di scendere in campo per la presidenza della Camera di commercio, ribadendo così che, per l’Associazione, chi andrà a guidare la Camera di commercio dovrà essere il suo presidente, mossa che si sarebbe aspettata anche Confindustria Venezia Rovigo con la quale lo scorso febbraio avevo firmato il patto per rinnovare i vertici camerali». Patto che implicitamente pone fine alla decennale presidenza di Giuseppe Fedalto.
Quella lettera, dunque, mette nero su bianco quel che era già nell’aria da tempo.
«Già ma appena una settimana dopo, il 7 agosto, sono venuto a sapere che stava girando un’altra lettera, firmata dai presidenti di tutti i 7 mandamenti, compresi Mestre e San Donà: in quella si indica Roberto Bottan per la presidenza della Camera di commercio e Siro Martin quale prossimo presidente della confederazione artigiana. E il sottoscritto, da pluricandidato, viene relegato al rango di facilitatore del passaggio di consegne che sarebbe dovuto avvenire a dicembre per la Confartigianato, mentre è previsto tra fine ottobre e fine novembre per la Cciaa. Ho dato immediatamente le dimissioni scrivendo che non è possibile che in soli 7 giorni io sia stato letteralmente cancellato senza motivazioni tecniche o politiche, tipo aver firmato l’accordo con Confindustria contro la volontà dell’Organizzazione, cosa non vera ma almeno ci sarebbe stata la parvenza di una causa. La realtà è che fino all’altro giorno tutti gli atti che ho fatto sono stati approvati».
E di atti Mazzocca ne ha fatti parecchi, come l’accordo con Confindustria e le prese di posizione di questi mesi a difesa degli artigiani duramente colpiti nelle loro attività dall’emergenza Covid-19, anzi è stato uno dei presidenti di categoria che più hanno alzato la voce col Governo e le altre istituzioni.
Forse ha parlato troppo?
«Non faccio supposizioni, mi riferisco ai fatti e cioè a una manovra di potere alle mie spalle. Fatti che fanno capire come prima della lettera del 30 luglio che mi candidava, era già in atto l’operazione per farmi fuori».
Perché le avrebbero voltato le spalle? 
«Credo che la Cgia di Mestre da tempo in realtà volesse un suo uomo al vertice della Camera di commercio e, non potendosi rimangiare la parola, hanno deciso di farmi fuori da ogni carica trovando un accordo con Portogruaro, che è un po’ il portavoce dei mandamenti più piccoli, ossia Venezia, Chioggia e Dolo: alla Cgia l’Ente camerale e a Portogruaro la presidenza di Confartigianato».
Non è un bel ritratto dell’Associazione quello che esce dalle sue parole. 
«Confartigianato è una grande realtà alla quale ho dedicato anni della mia vita, e mi dispiace perché ne sto dando una brutta immagine ma non è così, sono le persone che mi hanno tradito non l’Organizzazione».
Elisio Trevisan 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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