Festa del collettivo a Ca’ Bembo
musica e aperitivi senza permessi

Martedì 10 Maggio 2016 di Daniela Ghio
Festa del collettivo a Ca’ Bembo musica e aperitivi senza permessi
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VENEZIA - Per gli organizzatori doveva essere una festa per celebrare i due anni di occupazione del giardino di Ca’ Bembo, sede del dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati di Ca’ Foscari, a Dorsoduro. Invece è diventato un vero e proprio incubo per i residenti delle aree di San Trovaso e della Toletta.
Domenica il collettivo universitario Lisc ha organizzato una manifestazione dal primo pomeriggio fino a notte fonda per festeggiare, spiegava nell'invito, "l'occupazione e la liberazione del meraviglioso giardino di Ca’ Bembo, un luogo che abbiamo fatto rivivere e che è presto diventato un punto di riferimento cittadino, orgogliosi e felici dei risultati ottenuti e di tutto ciò che abbiamo fatto e che continuiamo a portare avanti, consapevoli del fatto che #invendibili non si ferma qui".
 



Aiutati dagli studenti delle due scuole medie superiori vicine, il liceo classico e musicale Marco Polo e il liceo artistico, hanno aperto ancora una volta il giardino alla città, iniziando alle 15 con uno spettacolo di giocolieri. Dalle 16 però con "Capoeira e Break Dance" che accompagnava una manifestazione artistica sono iniziati i concerti dal vivo e musica da discoteca, sparata a tutto volume per otto ore. Senza alcuna interruzione tra le varie esibizioni, si sono succeduti i Kosmonautas, il Rap di Matteo, Tequila for Kids, Hund, MadAge, 4 ROOMS. Quindi dalle 23 Dj set.
I giovani avevano organizzato anche un aperitivo dando cibarie e vendendo alcolici. Per accedere al giardino era richiesto il pagamento di 2 euro e in cambio veniva messo un timbro sul braccio, come nelle discoteche. Il tutto senza chiedere alcun permesso per la manifestazione alla Siae, all'università e al Comune. E ovviamente senza pagare alcun diritto Siae, come ammesso dagli stessi organizzatori.
E qui si apre quella zona grigia in cui nessun pare riuscire a intervenire. Michele Bugliesi, rettore di Ca’ Foscari se ne chiama fuori, ha le mani legate, più volte ha provato a liberare il giardino per effettuare la necessaria bonifica ed ha anche presentato un esposto in Procura. «Abbiamo rappresentato il problema in tutte le sedi opportune - spiega Bugliesi - auspichiamo che si possa arrivare presto a una soluzione».
Esasperati dalla musica e dal vociare di centinaia di giovani, i residenti hanno bombardato di telefonate i carabinieri, che a loro volta hanno dirottato l'intervento alla polizia municipale. I vigili urbani si sono recati in borghese sul posto e sono rimasti più di mezz'ora in fondamenta davanti all'ingresso del giardino, limitandosi a convincere gli organizzatori a far cessare la musica entro la mezzanotte «poiché, spiegano, nel giardino c'è un reato in corso di cui si occupa la Questura e non possiamo entrarvi». La questura a sua volta ha giratoil caso ai vigili e ai carabinieri. A mezzanotte la musica è cessata ma i ragazzi sono rimasti ancora a lungo nel giardino, continuando a disturbare i residenti con il loro vociare.
Daniela Ghio

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