VENEZIA - Si attende solo il crisma dell'ufficialità per inaugurare l'era-Javorcic a Venezia.
PRIORITA'
«Il primo step è trovare rapidamente la guida tecnica aveva dichiarato giusto due settimane fa Niederauer e sarà fondamentale trovarne una che sappia come funziona il calcio italiano». Javorcic al netto di un poker di partite da traghettatore al Brescia 7 anni fa, conosce la Serie B solo da giocatore (carriera interrotta ad appena 30 anni dagli infortuni) mentre come allenatore ha vinto una D con la Pro Patria e la C col Sudtirol. I suoi primi passi arancioneroverdi sono in agenda il 2-3 luglio, quando prenderà possesso del suo nuovo gruppo nel ritiro di San Vito di Cadore, che dovrebbe concludersi il 21 affrontando in amichevole la Lazio per poi puntare l'obiettivo sull'esordio (ancora ufficioso) in Coppa Italia il 7 agosto al Penzo contro l'Ascoli. Di sicuro il Venezia stringendo subito sul nuovo allenatore pare aver dimostrato di considerare secondaria la figura del direttore sportivo, non avendo ancora sostituito Mattia Collauto e Paolo Poggi, gli unici di fatto assieme a Paolo Zanetti (promesso sposo dell'Empoli in Serie A) ad aver pagato la retrocessione. Ciò a differenza dell'uomo ombra Alex Menta, che anzi ha già portato a conclusione tre nuovi innesti a parametro zero quali il centrocampista danese Magnus Andersen ('99 dal Nordsjaelland), il difensore polacco Przemyslaw Wisniewski ('98 dal Gornik Zabrze) e il terzino destro finalmente italiano Francesco Zampano ('93 dal Frosinone).
In attesa di vedere se arriverà o meno un direttore sportivo da non sottovalutare nemmeno il peso dietro le quinte del socio Ivan Cordoba l'unica mossa imminente pare il passaggio di Cristian Molinaro dal campo al ruolo di direttore tecnico o comunque di trait d'union tra squadra e dirigenza. Tutto ciò aspettando di capire il raggio di azione del vicepresidente operativo Andrea Cardinaletti, soprattutto ora che il Penzo non richiederà interventi per la Serie B con tutte le attenzioni rivolte sul centro sportivo Taliercio.
RUMORS
Infondati quelli che vorrebbero l'attaccante Francesco Forte di nuovo a Venezia, in considerazione della mancata promozione in A del Benevento. Ceduto nel gennaio scorso, sullo squalo il club campano aveva un obbligo di riscatto scattato al primo punto conquistato in maglia giallorossa e non legato al piazzamento in classifica. Allo stesso modo Mazzocchi, subito riscattato dalla Salernitana dopo la prima presenza in granata. Il reparto offensivo sembra quello destinato alla rivoluzione, con il francese Henry sul mercato, Aramu con parecchi estimatori e il nigeriano Okereke che difficilmente verrà riscattato, visto che bisognerebbe pagare 8 milioni al Bruges quando il paracadute post-retrocessione ammonta a dieci.