All'emiro del Qatar il "Gritti",
cinque stelle preferito da Napolitano

Martedì 20 Gennaio 2015 di Davide Scalzotto
il principesco interno dell'albergo sul Canal Grande
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VENEZIA - Poco importa se a fine luglio 2007 la principessa del Qatar era stata derubata in suite di 90mila euro in contanti e 3mila euro in gioielli. Quisquilie alle quali nell'emirato non badano. Al punto che un fondo immobiliare qatariota ha messo sul piatto qualcosa come 200 milioni di euro per portarsi a casa l'hotel Gritti, uno dei 5 stelle lusso più noti di Venezia, l’albergo sul Canal Grande preferito dell’ormai ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e da Woody Allen.

Tra i maggiorenti del fondo c'è anche l’emiro Tamim bin Hamadi che, detto per inciso, è colui che con un altro fondo d’investimento - il Qatar Sport Investments - detiene la proprietà del Paris Saint Germain. Sport e affari sono il pane quotidiano dell’emiro, quarto figlio dello sceicco Hamad bin Khalifa Al Thani e secondo figlio di Mozah Bint Nasser Al Missned, seconda moglie di Hamad. E l'attività immobiliare alberghiera è particolarmente cara alla famiglia. Lo sceicco-padre, infatti, ha da poco portato a termine un'operazione gemella a quella veneziana acquisendo, attraverso la Constellation Holding, il St Regis Grand Hotel di Roma, sempre dalla Starwood. La catena americana manterrà la gestione del Gritti con il suo prestigioso marchio, ma cederà la proprietà dell’immobile al fondo dell’emiro. La trattativa - dicono voci ben accreditate - si dovrebbe concludere prima dell'avvio della stagione turistica 2015, anche se formalmente la Starwood fa sapere di avere in corso di valutazione altre offerte.

L'importanza e la serietà dell’affare, ufficialmente avvolto ancora da grande riserbo ma ormai in fase di perfezionamento, è stata confermata, pur senza dichiarazioni ufficiali a riguardo, anche dal fatto che la stessa Starwood ne ha parlato apertamente, subito dopo le festività natalizie e precisamente nella prima decade di gennaio, ai sindacati in un incontro. In questa riunione è stata annunciata la trattativa in corso, ma è stato anche garantito che nulla, appunto, cambierà per i cento lavoratori rimanendo la gestione in mano al colosso americano.

In pratica si ripeterà, salvo colpi di scena, quanto è già successo a Venezia ad esempio con l'hotel Danieli, in riva degli Schiavoni, di cui la Starwwod ha ceduto la proprietà immobiliare, al gruppo Statuto, pur mantenendo la gestione alberghiera.

Che il Gritti, da tempo (più o meno dalla conclusione degli ultimi restauri) fosse sul mercato non era un mistero. Ma la novità è che oggi si è arrivati ad una svolta. Il palazzo che ospita l’albergo fu costruito nel 1525, e divenne la residenza privata del doge Andrea Gritti, ora testimonianza di grande rilievo dello stile di vita lussuoso dell'epoca dei proprietari.

Sono trascorsi appena due anni dalla riapertura, il 31 gennaio 2013, dopo i restauri in grande stile, durati quindici mesi, con un investimento di Starwood si 35 milioni di euro. Numeri da capogiro che hanno preparato il Gritti nuovo ma antico, classico ma tecnologico, il cuore nel passato e la testa nel futuro ad entrare, nella sua seconda vita con 61 camere e 21 suite. Presto anche con una nuova proprietà dal Qatar.

(ha collaborato Lorenzo Mayer)
Ultimo aggiornamento: 11:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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